Una volta si chiamava “ruota degli esposti”: era il luogo dove venivano lasciati i neonati che genitori non potevano o non volevano tenere.
A Bruxelles nel quartiere Evere l’ONG Corvia ha installato una versione moderna di questo dispositivo. Contiene una culla termica, indispensabile per garantire la sopravvivenza dei neonati che vengono abbandonati. È il primo caso in Belgio di una struttura privata che svolge questa funzione.
Un processo complesso
Ci sono voluti 3 anni di trattative e contenziosi per installare questa “cassetta della posta per i bebè”, perché nel 2017 il sindaco ne vietò l’attivazione. l’ONG si è opposta dicendo che in realtà non incentiva va l’abbandono ma è semplicemente una struttura necessaria.
Le versioni moderne delle ruote degli esposti, che già nel medioevo garantivano l’anonimato alla mamma costretto all’abbandono, si trovano in molti paesi. Per esempio in Indiana, Ohio e Arizona dal 2019 ne sono stati installati ben 13 per abbattere il rischio che i neonati abbandonati muoiono per freddo in attesa di essere prelevati.
È un’alternativa alle versioni statali che richiedono per l’abbandono del neonato che la madre lasci i propri dati. Questo in molti casi risulta un fortissimo deterrente soprattutto per le clandestine che temono di essere rimpatriate.
Servizio indispensabile per i neonati
Senza queste strutture capita fin troppo spesso che i neonati vengano abbandonati nelle loro culle davanti alle stazioni dei pompieri, della polizia o le porte degli ospedali con il rischio che ci si accorga troppo tardi del piccolo fardello.
La cassetta con la culla termica che è stata installata abbatte drasticamente il rischio di morte per il neonato, perché dopo 30 secondi viene inviata notifica ma non ci sono mezzi per identificare in nessun modo la madre che fa l’abbandono.
La versione installata a Bruxelles è un piccolo stanzino con una porta verde aprendo la quale si trova la culla termica, sempre pronta e pulita H24. Inoltre viene fornito un depliant sulla Onlus e il pezzo di un puzzle unico, che può essere utilizzato dalla madre per rintracciare il figlio.
Solo quando la porta esterna priva di vetri si è chiusa l’operatore può accedere alla culla e si può contattare il medico per le prime cure e le necessarie verifiche di rito.
Per quanto riguarda l’Italia la norma di legge (DPR 396/2000, art. 30, comma 2) consente alla madre di lasciare il neonato nell’ospedale dove ha partorito e il suo animato è garantito sull’atto di nascita, dove si riporta “nato da donna che non consente di essere nominata“.