Questo dicembre è in grado di regalare emozioni forti e belle, come la storia che arriva da Bologna: a un neonato è stato esportato un tumore al momento della nascita, ancora con il cordone ombelicale attaccato alla mamma.
L’intervento chirurgico che ha salvato la vita al bambino
L’equipe medica, guidata da Fabio Caramelli, si è dimostrata super preparata e ha svolto l’operazione tempestivamente, salvando in tal modo la vita del bambino.
Nato con un linfangioma al collo, sviluppato durante l’ultimo periodo di gravidanza ancora nel grembo materno, questa massa impediva al bambino di respirare una volta nato.
In soli sei minuti, i medici hanno praticato un taglio cesareo lasciando intatto il cordone ombelicale. In tal modo il bambino ha potuto continuare a respirare come se fosse ancora dentro la pancia della mamma.
Intanto i medici sono riusciti a liberare le vie respiratorie grazie al video laringoscopio e hanno successivamente proceduto all’intubazione, dopo aver tagliato il cordone.
Un nuovo intervento a distanza di pochi giorni
Gianluigi Pilu, direttore del reparto ostetrico presso l’ospedale Sant’Orsola di Bologna ha spiegato come hanno operato le tre equipe mediche interessate al caso.
Una volta che il neonato è stato intubato, il personale neonatologo ha portato il bambino presso il reparto di rianimazione pediatrica. Dopo qualche giorno in cui le condizioni vitali erano stabili, i medici hanno proceduto ad un nuovo intervento.
Questo, decisivo e importante quanto il primo, è stato svolto con più calma e ha permesso di rimuovere completamente la massa tumorale. Tale massa aveva una grandezza notevole perché dal collo si era estesa fino alla colonna vertebrale e aveva spostato addirittura l’esofago.
Questi due interventi realizzati a Bologna, dimostrano quanto l’Italia sia ricca di medici professionisti altamente qualificati in grado di cambiare radicalmente in positivo la vita di una persona, in questo caso di un bambino appena nato.