L’allattamento prolungato al seno è stato spesso oggetto di falsi miti negativi che lo reputano responsabile di arrecare possibili danni alla mamma e al bambino. La polemica su questa pratica e le conseguenti fake news che, periodicamente, fanno la loro comparsa, ha avuto inizio nel 2012.
All’epoca il Times pubblicò una copertina con un’affascinante mamma ben vestita e perfettamente truccata con vicino, in piedi su uno sgabello, un bimbo di tre o quattro anni che succhiava al seno. Il titolo recitava “Tu sei mamma abbastanza?”.
L’articolo che seguiva accusava in toni polemici le mamme statunitensi seguaci del pediatra William Sears, esperto di allattamento. Il titolo provocatorio ha suscitato una serie di interrogativi che ancora oggi sono fonte di discussione: per quanto tempo il piccolo va allattato al seno? Quali benefici si ottengono?
Allattamento prolungato: il falso mito delle carenze nutrizionali
Che il bambino possa andare incontro a carenze nutrizionali è il primo mito da sfatare. Intorno ai due anni i piccoli, ormai svezzati, sono in grado di mangiare alimenti di qualsiasi consistenza e, se i cibi solidi soddisfano il loro fabbisogno nutrizionale, il latte materno è ormai una parte minima dell’introito.
Tuttavia svolge il ruolo di comfort food. Specialmente in caso di gastroenteriti o di stomatite consente di evitare fenomeni di disidratazione. L’allattamento al seno, inoltre, mantiene inalterato anche in questa fase la sua capacità di rinforzare il sistema immunitario.
Dal punto di vista affettivo e consolatorio mamma e bambino hanno sviluppato nel tempo diversi modi per comunicarsi l’affetto e la vicinanza reciproca e, solitamente intorno ai tre anni, il bambino rinuncerà spontaneamente al seno materno.
Sarà lui a decidere quando si sentirà pronto scongiurando anche il luogo comune che lo vuole viziato e poco indipendente. Anzi, secondo l’antropologa americana Jean Liedloff, i bimbi lasciati liberi di sperimentare e di poter far conto sull’allattamento al seno prolungato crescono più sereni e sicuri.
L’allattamento prolungato è salutare per mamma e bambino.
L’allattamento prolungato è dannoso per la salute delle mamme e dei loro bebè? Assolutamente no. Per la mamma i vantaggi derivanti dall’allattamento a lungo termine non mancano.
Andando oltre al piacere di poter mantenere a lungo il contatto fisico e quell’intesa particolare che si sviluppa fra madre e figlio durante l’allattamento, il prolungarsi della nutrizione al seno riduce il rischio di incorrere in diverse patologie.
La protezione da osteoporosi, tumore all’ovaio e tumore al seno, tanto per portare degli esempi, è proporzionale alla durata dell’allattamento. Il bambino, specialmente se un po’ fragile, potrà a sua volta sfruttare le proprietà del latte materno per proteggersi da pericolose infezioni e patologie immunomediate come diabete, celiachia, allergie e sclerosi multipla.