Una nuova campagna antiabortista è partita nelle grandi città d’Italia e in particolare a Milano e Genova, ma se in un caso i manifesti sono stati prontamente rimossi, nell’altro Comune si è deciso di agire diversamente.
Il nuovo manifesto antiabortista dell’associazione Pro Vita & Famiglia
Ancora una campagna contro l’aborto da parte dell’associazione Pro Vita ha preso il via in diverse città del Paese. Questa volta, gli attivisti di questa realtà hanno scelto di agire attraverso un manifesto forte per sensibilizzare le donne sulle conseguenze dannose della cosiddetta pillola abortiva.
L’immagine rievoca la celebre fiaba di Biancaneve e l’Ru486, il farmaco necessario all‘interruzione di gravidanza farmacologica, è paragonato alla famosa mela che la malvagia strega porge all’ingenua fanciulla.
Il manifesto ritrae infatti una giovane donna, priva di sensi, chiaramente avvelenata dal frutto proibito mentre una scritta chiede provocatoriamente a chi legge: “Prenderesti mai del veleno?” e spiega quindi che la pillola abortiva mette in pericolo la salute della donna e ne uccide il figlio in grembo.
Le reazioni di Genova e Milano
L’affissione dei manifesti ha suscitato numerose polemiche sia da parte delle associazioni per i diritti delle donne, tra cui l’associazione Non una di Meno e anche da parte politici, ginecologi e semplici cittadini.
La reazione nei comuni di Genova è Milano però stata piuttosto diversa. Se infatti nel capoluogo lombardo i manifesti sono stati rimossi, nella città ligure si è adottata una linea di maggior tolleranza ritenendo la campagna portata avanti meritevole del diritto di tutela costituzionale relativo alla libertà di manifestazione del pensiero.
A prescindere dalle reazioni resta tuttavia aperto il dibattito su un tema che è sempre delicato e che merita di essere trattato con la massima delicatezza anche per garantire la massima correttezza di informazione su una una scelta senza dubbio molto difficile.
PH: Today