Per capire se vostro figlio avrà una passione per la musica, basta dare una sbirciatina al suo DNA: questa la scoperta di alcuni scienziati finlandesi dell’Università di Helsinki.
Scoperto il gene che determina la passione per la musica nei bambini
La dottoressa Irma Järvelä e i suoi colleghi genetisti dell’Università di Helsinki hanno condotto una lunga ricerca focalizzata sulla predisposizione genetica alla musica e, dai risultati ottenuti, sembra proprio che l’attitudine musicale non sia frutto del caso. Lo studio, pubblicato sul Journal of Human Genetics, ha visto coinvolti 437 soggetti tra gli 8 e i 93 anni, appartenenti a 31 famiglie finlandesi. I partecipanti (musicisti professionisti, dilettanti ed estranei al mondo della musica) sono stati sottoposti ad alcuni questionari specifici incentrati sull’ascolto quotidiano di brani musicali e contestualmente è stato prelevato loro un campione di sangue per l’analisi del DNA. Dalle indagini è stato rilevato che le persone predisposte alla musica presentavano una variante del recettore del vasopressore arginina (chiamato AVPR1A), assente nel resto dei soggetti coinvolti nelle misurazioni.
Altre ricerche, invece, hanno evidenziato che questo recettore sia fondamentale nella vocalizzazione degli uccelli e nell’allevamento della prole nei pesci e negli uccelli, quasi a sottolineare una stretta correlazione fra predisposizione musicale e comunicazione sociale.
Gli scettici: i fattori genetici non possono prevalere su quelli ambientali
Come spesso accade, la verità sta nel mezzo: Michele Biasutti, compositore e psicologo dell’Università di Padova, è scettico in riferimento ai risultati di Helsinki perché basati sulla presunzione che i fattori genetici prevalgano su quelli ambientali. Se da un lato è possibile ritenere che nel codice genetico di ognuno vi siano trascritte delle attitudini particolari, dall’altro questo patrimonio di base deve essere coltivato, altrimenti non servirebbe a nulla. Molti bambini, ad esempio, possiedono delle eccellenti qualità innate, ma se non vengono sviluppate attraverso lo studio e la partecipazione a programmi educativi mirati, non è possibile raggiungere dei risultati apprezzabili.
In conclusione, se il vostro piccolo non possiede il fantomatico recettore AVPR1A potrebbe comunque vincere “Amici“!
a un bimbo piace cio’ a cui viene stimolato…se non gli facciamo sentire la musica non sara’ un’amante dei suoni…e cosi’ x le altri ‘arti’…
Giovanni McGarofalo