Crescono in fretta questi figli. Diventano grandi questi bimbi. Come lo siamo diventate noi. Come dovremo ancora fare noi. La strada inizia con quella prima ecografia. Per alcune, i primi passi sono le nausee, le voglie, la pelle che non è proprio come te la raccontavano. La strada si allarga quando arrivi in sala parto, quando lo vedi. Ti aspetti un fiume d’amore e tante lacrime di gioia. Alle volte è proprio così, come ti avevano raccontato mille volte. Altre, invece, sei solo confusa, spaesata, stanca. Ovviamente, in questo caso, ti senti già in colpa. Ti domandi perché sei diversa, perché non provi subito amore. Alle volte cerchi confronto, altre fingi che non sia così.
Poi arrivi a casa, e la strada diventa avventura. Difficile, imprevedibile, stancante. Si potenzia l’amore di chi l’ha provato al primo sguardo, inizia gradualmente, con immensa dolcezza, quello di chi aveva solo tanta paura. Tutte le mamme, da qui, cominciano ad essere uguali: dubbi, domande, ansie, difficoltà, incertezze, sonno. Tanto sonno. Le liti con i compagni. Le incomprensioni con i nonni. Le delusioni verso alcuni amici. Poi si torna all’Amore. Alla sorpresa di ogni mattina. Sempre uguale, sempre diversa.
Tuo figlio scopre il mondo, lentamente. Tu scopri lui, lentamente. Tuo figlio si meraviglia del mondo. Tu lo vedi diverso. Mai più le cose saranno come prima. I tuoi occhi, sempre più assonati, avranno uno sguardo diverso. Guarderai il mondo con gli occhi di una mamma. E saranno occhi sempre differenti. Cambieranno ad ogni compi mese, ad ogni compleanno.
E ti sembrava ieri che dormiva sempre. E aveva le coliche, e non faceva il ruttino. Che chissà se il peso è giusto. Che chissà se la pediatra mi risponde. Ti sembra oggi che raccoglie briciole dal pavimento, e se le ficca in bocca. Che gattona e si arrampica, che cammina e che urla. Che ora cominciamo a mangiare tutti la stessa cosa, altrimenti, il pranzo diventa un casino. Che ora non sterilizziamo più niente.
E sei già a domani. Il pensiero vola. Non hai le incertezze ed i dubbi di prima. Questi hanno ceduto il posto a domande nuove, ad ansie nuove, a sensi di colpa nuovi. L’amore cresce. Vi conoscete di più. Sei soddisfatta di te, forse non sempre. Alle volte lo dici, altre no. La stanchezza è diversa. Dicono che ormai ci sarà sempre. Dicono che l’ultimo sonno vero, lo hai fatto prima di diventare mamma. Non ci saranno più notti e mattinate da passare, pigramente, in un letto, senza pensieri.
E la strada è appena iniziata. Eppure va tutto così veloce. Alle volte sei contenta dell’acceleratore, non vedevi l’ora iniziasse lo svezzamento, la nanna nella sua stanzetta, il nido. Altre volte vorresti premere il freno. Accostare. Spegnere il motore e goderti, semplicemente, il momento.
Alle volte ti andrebbe una bevuta, una serata come quelle di qualche anno prima. Con amici e fidanzati. Con fianchi e cosce da ragazza. Alle volte hai la malinconia di qualcosa che non tornerà mai più. Altre volte, invece, sei solo felice. Ringrazi. Sai di essere fortunata.
Io rallenterei, ma è un mio limite, l’overdose di emozioni, un pasto troppo lauto. Nel bene e nel male… stai ancora godendo di un progresso, una scoperta, e ne arriva subito un’altra… Come dici tu, a volte vorrei fermarmi
Quando uscivo con Allegra, qualche settimana dopo la sua nascita, mi fermavano tante mamme con figli “grandi”. Mi dicevano: “Che bella! Come vorrei tornare indietro. Crescono troppo in fretta, e poi non te li godi piu.” Mi giravo, e scoprivo bimbi di massimo 10 anni. E’ tutto relativo :). Forse, appena diventiamo mamme, diventiamo nostalgiche ipso facto.
Verissimo