Liberalizzazione degli asili: quali le garanzie ai genitori?
Nel 2008 la Lombardia ha promulgato la Legge Regionale n°3. Secondo questa legge, per aprire una struttura appartenente alla rete sociale, come gli asili nido, centri di prima infanzia e micro-nidi, è sufficiente presentare una Comunicazione Preventiva di Esercizio. Facile come aprire un negozio! I controlli verranno dopo.
Ma non è solo la Lombardia ad aver fatto questo passo. Norme simili sono state promulgate in tutta la Penisola, favorendo l’aumento delle strutture dedicate ai bambini senza avere, però, le giuste garanzie.
Dopo i fatti accaduti di recente in un asilo di Milano, il Comune ha deciso di costituirsi parte civile contro la struttura e i suoi operatori, e la giunta comunale sta pensando di riformare l’intero sistema delle verifiche.
Sul solo territorio milanese, infatti, si contano all’incirca 297 strutture, che possono accogliere più di 7000 bambini. Tra quelle accreditate, che sono 179, 142 sono quelle convenzionate con il comune.
Il business degli asili
Il caso di Milano è solo l’ultimo di una lunga lista, iniziata con la scoperta dei maltrattamenti all’asilo “Cip & Ciop” di Pistoia e allungatasi con il tempo, coinvolgendo strutture sia pubbliche che private. Una situazione che per i genitori è una manna dal cielo, cioè l’aumento delle strutture, si è rivelata, in molti casi, un’arma a doppio taglio.
Il numero crescente di genitori che hanno la necessità di lasciare i figli all’asilo, ha fatto sì che, in pochi anni, nascessero numerose strutture che offrono servizi di accudimento per bambini. Ma la quantità, purtroppo, non è sempre sinonimo di qualità.
Tanti, troppi, hanno trovato il modo di lucrare su questo business, infischiandosene di regole e deontologia professionale, perciò siamo anche noi genitori che dobbiamo vigilare, assicurandoci che chi si occupa dei nostri bambini abbia le qualifiche per farlo, controllando che il rapporto tra il numero dei bambini e quello degli insegnanti sia equilibrato e, soprattutto, ascoltando i nostri figli.