Sono le 00:32 della notte e penso a quello che devo fare domani, una miriade di faccende domestiche tra lavatrici, lenzuola da cambiare e aspirapolvere da passare. Devo anche consegnare un articolo a giorni ed ho zero idee. Mio figlio dorme, dopo l’ennesima giornata di mare è sfinito.
Penso che forse sarei dovuta restare a casa in questi giorni ad organizzare il lavoro in casa e invece sono scesa al mare a correre dietro al nano senza nessuna sosta. Perfetto esempio di come fare la madre sia più sfiancate di qualsiasi altro lavoro al mondo. Anche quello della casalinga. Sono consapevole che adesso che ho un figlio i pomeriggi al mare non sono per nulla rilassanti, ma non potevo negare a mio figlio la possibilità di sguazzare a mare aperto con queste meravigliose giornate estive.
Io non sono mai stata una di quelle madri che “NO, non possiamo andare al parco perché ho una montagna di cose da stirare!”. Non sono mai riuscita a negargli un giro in bici per piantarlo davanti la tv e sbrigarmi con le faccende domestiche. Adesso vi spiego perché.
Ricordo che quando ero mamma da pochissimo, un giorno in ascensore, ho incontrato una mamma che si lamentava del fatto che la figlia di pochi mesi la tenesse impegnata a tal punto da non potersi organizzare con le faccende di casa. Avrei voluto dirle che avrebbe avuto più senso godersi la figlia che preoccuparsi di un po’ di polvere in più, che non l’aveva messa al mondo per fare le pulizie in casa ma per occuparsene. Ho pensato che io non sarei mai stata come lei e fino ad oggi ho sempre messo davanti a tutto le esigenze di mio figlio, persino di fronte alla mia vita stessa.
Ho mantenuto fede alla mia promessa fino a questo momento qui e non me ne sono mai pentita. Sono tornata a casa la sera tardi ed ho trovato in giro di tutto ma la cosa più bella che ho trovato è stato il sorriso di mio figlio. Ho constatato che la sua stanchezza dopo una giornata di divertimento è decisamente più soddisfacente del suo sonno dovuto alla noia mortale davanti a Peppa Pig.
Io penso che sia soprattutto una questione di priorità. Certo, è facile definirsi madri dopo averli messi al mondo, e poi? Indubbiamente mantenere l’ambiente in cui vivono i nostri piccoli pulito e sicuro è cosa buona e giusta, per questo alcune sere mi ritrovo con lo straccio in mano alle undici di sera dopo un’intera giornata in giro col terremoto ambulante, ma l’esagerazione non giova alla mia vita né alla sua. Ho deciso che le mie priorità sono la sua crescita ed il suo sorriso, ho deciso che voglio essere presente durante tutte le sue prime esperienze. Ho capito che le camicie da stirare non scappano mentre l’estate sì, quella vola sempre.
Adesso vado a dormire. Sapete perché? Domani nelle mie zone della bassa Sicilia arriva l’anticiclone Caronte. Quindi ho intenzione di sbrigarmi con le faccende ed andare al mare il prima possibile, anche a costo di non terminare tutto il lavoro domani. Tanto quel famoso articolo di cui vi parlavo all’inizio è pure pronto. E le faccende possono aspettare.