Da un po’ di giorni la gente che mi incontra dopo le solite domande di rito mi dice: “Ah beh, adesso devi pensare per il secondo figlio…“. A conti fatti sarebbe giusto pensarci adesso considerando che mio figlio ha quasi 3 anni ed è ormai abbastanza indipendente per la sua età.
Ma come si fa a decidere quando fare un secondo figlio? Per fare il primo né io né mio marito abbiamo programmato nulla, anzi: devo dire che tutto è successo in maniera inaspettata. Ecco, come si fa a scegliere di concepirne un altro? Non so, ci sono delle varianti da considerare, un elenco di pro e contro da valutare o una scheda da compilare?
Oggi per esempio mi è stata posta una domanda diversa dalla solita e che mi ha fatto riflettere tantissimo: “Non ti manca la gravidanza?“. No, quella no. Sebbene io abbia avuto una gravidanza-non-gravidanza, ovvero senza complicazioni, dolori, nausee, fastidi e tutto quello che una gravidanza comporta, quei nove mesi non mi mancano per nulla. L’aspettativa, i preparativi, il corredino sono momenti bellissimi che ricordo con il sorriso, e non con nostalgia. Semmai quello che davvero desidero provare più di ogni altra cosa al mondo è quell’esplosione di gioia e amore che avviene alla nascita. Non che sia una amore superiore a quello che si prova durante la crescita del proprio figlio, ma senza ombra di dubbio è un impatto forte ed estremamente emozionante con il bambino; ecco, mi manca piangere di felicità, avere quel fortissimo batticuore. Paradossalmente mi manca la seconda parte del parto, quella sensazione di meraviglia che si prova nel vedere il proprio figlio per la prima volta subito dopo l’ultima spinta.
Nonostante tutto questo, però, l’idea di ricominciare da capo non mi alletta per niente. Ricominciare con poppate, orari da rispettare, nanne programmate, pannolini, mille cambi nella borsa, latte in polvere, biberon su misura, lo svezzamento, i vaccini…
Con mio figlio non ho ancora finito ovviamente. Anzi il bello ed il difficile viene proprio adesso, ma a 3 anni è molto indipendente: mangia qualsiasi cosa, va in bagno da solo, gioca liberamente… si può dire che ho finito adesso di svolgere il lavoro grosso e dover cominciare di nuovo da capo mi scoccia, e mi spaventa un po’…
Ma da solo no, da solo non lo lascio. So quanto sia importante avere un fratello, una compagnia, so quanto sia importante sentirsi già da piccoli un po’ responsabili, di essere un esempio per qualcun altro. E già dentro di me ho la conferma che un altro figlio lo voglio davvero. Quindi, a tutte quelle mamme che mi chiedono quando farò un altro figlio rispondo che ci sto già pensando, ma pensarci non significa che sono già decisa a farlo adesso. Perché prendere questa decisione è molto molto difficile, forse la più difficile che esiste: e rimuginare sempre sul se e sul quando farlo mi disorienta. Il mio errore credo che sia proprio questo infatti. Secondo me non si può pensare di fare un altro figlio. Si decide, e basta. Se lo si vuole, si fa. Perché se ognuna di noi pensasse e riflettesse su questa cosa, credo che i nostri figli resterebbero per sempre figli unici!