Un gruppo di ricercatori della Columbia University, durante uno studio in cui è stato redatto un articolo pubblicato sul “Journal of Neuroscience“, ha fatto una scoperta molto interessante. Il cervello di un neonato ha un comportamento completamente diverso rispetto al cervello di un adulto.
La ricerca sul comportamento del cervello di un neonato
Attraverso un confronto del livello di attività neuronale, su una ricerca che ha preso come campione dei topi, è stato misurato l’afflusso del sangue delle diverse aeree del cervello tra bambini e adulti. Le risposte sono state sorprendenti. Nella loro ricerca Elizabeth Hillman e colleghi hanno notato che un particolare stimolo in un neonato causava una risposta neuronale localizzata ma con la crescita la risposta in base all’età raggiungeva l’emisfero opposto a quello in cui si era manifestata all’inizio.
“É come se il cervello stesse gradualmente imparando a nutrirsi”. Con queste parole la ricercatrice Hillman ha chiarito l’aspetto biologico della maturazione dei vasi sanguigni che va di pari passo allo sviluppo dell’attività neurale.
Partendo da questo presupposto è sorta una domanda spontanea. Il nascituro in pochi minuti affronta un passaggio radicale. Dalla vita per nove mesi nel grembo della madre si ritrova in un habitat esterno. Come fa dunque il cervello di un neonato a crescere e funzionare correttamente come quello di un adulto in uno stato di veloce carenza di ossigeno? Dalla ricerca è emerso che lo stato di ipossia, ovvero l’attività neurale che causa delle riduzioni di ossigeno localizzate, non è patologico. Una parte del processo di sviluppo può essere il fattore che stimola la crescita dei vasi sanguigni.
Questa ricerca ci spiega quindi che nelle prime ore di vita del neonato, la forte transizione dall’ossigenazione dalla pancia della mamma all’aria dell’ambiente post nascita, portano un grande cambiamento nel cervello del nascituro che per sopravvivere deve essere preparato a farsi carico di importanti fluttuazioni nella disponibilità di ossigeno.
Questo punto fondamentale è la base di partenza per far proseguire gli studi dei ricercatori e studiare in maniera approfondita il metabolismo dell’ossigeno nei neonati.