Antonella Salimbene ancora oggi è distrutta dal dolore e assalita dai sensi di colpa: nel 2014 sua figlia Azzurra è morta a 11 anni di meningite perché, su consiglio della pediatra, decise di non farla vaccinare. Questa storia può valere da insegnamento a tutti coloro che puntano il dito contro i vaccini pediatrici, non solo mettendone in dubbio la validità, ma anche ritenendoli nocivi per la salute dei bambini e adducendo argomentazioni completamente prive di evidenze scientifiche.
A raccogliere la dolorosa testimonianza di Antonella Salimbene, originaria di Lodi, è stato il dottor Roberto Burioni, immunologo presso il San Raffaele di Milano, da sempre schierato in favore dei vaccini. La donna ha raccontato che quando la sua Azzurra era piccola, la pediatra le sconsigliò di somministrare alla bambina la vaccinazione contro il meningococco di tipo C, responsabile della meningite, che, a suo dire, era una malattia rara. “Da ignorante – ha precisato mamma Antonella – mi sono fidata della dottoressa che mi assicurava che si trattava di una malattia rara e che lei non aveva vaccinato nemmeno i suoi figli”. Col senno di poi la donna oggi è consapevole del fatto che la sua è stata una imperdonabile leggerezza costata la vita alla sua bambina: “Ho sentito come se avessi preso mia figlia e l’avessi scaraventata sotto un tir. Penso che la colpa sia mia perché non ho consultato altri medici”.
Eppure Antonella non è mai stata una mamma controcorrente che ha intrapreso una personale battaglia contro le vaccinazioni pediatriche. Azzurra, infatti, era stata sottoposta a tutte le misure di profilassi previste dal protocollo sanitario standard. Si è trattato, dunque, di una sola singola imprudenza determinata da un eccesso di fiducia nei confronti della pediatra che aveva in cura la sua piccola.
Oggi la donna ha fondato un’associazione, denominata “Un bacio ad Azzurra”, che ha lo scopo di persuadere tutti i genitori del fatto che le vaccinazioni pediatriche sono fondamentali per tutelare la salute e il benessere dei figli.