Sarà capitato a tutti di vedere molte donne in dolce attesa indossare una lunga catenina con un ciondolo a forma di campanellino tintinnate. Oppure, nel periodo della gravidanza, di indossarne uno in prima persona. Ebbene, di cosa si tratta?
Il richiamo degli angeli per le mamme in attesa
Chiamato comunemente “richiamo degli angeli”, tale ciondolo, la cui corda o catenina deve arrivare all’altezza dell’ombelico, ha una funzione protettiva nei confronti della mamma e del suo piccolo, e ha origini antichissime. Si pensa che sia nato in Messico (per questo viene chiamato anche bola messicana), e ha la funzione di calmare il bimbo nella pancia della mamma con il suo dolce scampanellio.
All’interno di questo particolare ciondolo, infatti, c’è un piccolo xilofono che, con i movimenti della mamma, tintinna, emettendo un suono impercettibile in grado di tranquillizzare il nascituro. Pare infatti che il piccolo riesca a sentire questo “magico” rintocco già a partire dalla ventesima settimana. In questo modo, il richiamo degli angeli può essere usato anche dopo la nascita del bambino, dal momento che verrà riconosciuto come suono familiare rassicurante.
Le origini del richiamo degli angeli
Ma come mai si chiama proprio “richiamo degli angeli”? La spiegazione è da ricercare sempre nell’antica cultura messicana. Il suono del campanellino sarebbe in grado di richiamare il proprio angelo custode, che stando accanto a mamma e bambino, li protegge dalla negatività.
Ecco allora perché questo è un oggetto tanto diffuso tra le mamme in dolce attesa. In commercio se ne trovano di moltissimi tipi, realizzati con forme e materiali diversi. Da quelli più economici, venduti nelle bancarelle, a quelli in oro e argento da acquistare in gioielleria.
Insomma, se state aspettando un bimbo, perché non provare ad assicurarsi un po’ di protezione dal proprio angelo custode con un “richiamo degli angeli”? Tanto più che è anche un bellissimo gioiello a livello estetico!
Michi Martella