Dopo l’ecografia classica e la morfologica (ecografia in 3D) arriva la terza tipologia di ecografia in grado di raccontarvi come sarà il vostro piccolo: l’ecografia in 4D.
Come altre tendenze a vote singolari, anche questa arriva dagli Stati Uniti, dove sembra essere davvero di moda guardare nel pancione per vedere esattamente come saranno le fattezze del proprio figlio.
Ma come funziona esattamente l’ecografia 4D?
In America è chiamata Scan-for-fun: insomma una cosa da fare per gioco, per scoprire subito se il bimbo avrà gli occhi del papà o la bocca della mamma. La differenza con l’eco 3D è che la prima consente di avere immagini statiche muovendo la sonda sopra la pancia della mamma, mentre la 4D offre una visualizzazione tridimensionale in movimento e in tempo reale. Viene effettuata con sonde volumetriche che acquisiscono fino a 30 fotogrammi al secondo: si può osservare il bimbo che si succhia il dito, che gioca e che si muove.
Quindi è un modo ancora più moderno di osservare il bambino: ma c’è un però.
Ecografia 4D: è dannosa per il feto?
Infatti se da un lato è considerata assolutamente innocua, dall’altro è importante ricordare che si tratta pur sempre di un esame medico, e che nell’ambito medico deve essere effettuato. C’è anche chi mette in guardia contro l’ecografia 4D affermando che gli ultrasuoni devono essere gestiti solo in ambito medico e che l’esposizione ad essi deve essere limitata.
Insomma l’eco 4D può essere molto utile laddove siano già evidenziate anomalie nel feto, ad esempio in un arto o nella presenza di sindromi che sono legate anche a particolari aspetti del viso. Non solo: si dimostra fondamentale per studiare a fondo gli organi interni del bambino.
Per il resto, nove mesi passano davvero in fretta: è bello lasciare spazio all’immaginazione e pensare a come potrebbe essere il piccolo senza doverlo per forza studiare dalla testa ai piedi.