Che avere un figlio nel III millennio sia un evento soggetto a un alto tasso di medicalizzazione non è certo una novità, così come non ci giunge nuovo il fatto che sia in aumento il numero di future mamme che desidera procedere con un parto in casa, nell’intimità del nido familiare e lontana dallo stress e dalla routine spesso scioccante degli ospedali.
A bloccare le future mamme nella scelta di partorire in casa ci sono non solo gli aspetti economici, ma anche le preoccupazioni per la completa sicurezza per la salute di mamma e bebè nel corso del parto; tuttavia, una recente ricerca condotta dall‘Università dell’Ontario e pubblicata sul Canadian Medical Association Journal ha dimostrato come sia realizzabile il sogno di quante donne desiderano partorire in casa. Infatti, per le gravidanze a basso rischio di complicazioni basta la presenza di un’ostetrica a domicilio per garantire la sicurezza del parto che, in definitiva, presenta i medesimi margini di rischio di un parto in ospedale.
Secondo lo studio, svolto su oltre 3000 gravidanze, i parti avvenuti in casa e quelli in ospedale hanno presentato la stessa percentuale di rischio di morte neonatale e complicazioni e, fra le donne che avevano iniziato a partorire in casa, solo l’8% è stato poi portato d’urgenza in ospedale. A livello statistico, infatti, su 1000 parti in casa il tasso di morte neonatale è stato dell’1,15 contro lo 0,95 di quelli in ospedale. Di contro, i parti avvenuti in ospedale registravano percentuali importanti di parti cesarei o vaginali assistiti.
In definitiva, dunque, lo studio “sdogana” il parto in casa e fuga ogni dubbio per le donne che vorrebbero provare quest’esperienza: se le vostre preoccupazioni sono solo per le complicazioni, questo studio rassicura e da il via libera ai parti in casa per le gravidanze che si sono svolte senza particolari problemi nel corso dei nove mesi.