Sul lavoro e in famiglia, la vita di ogni giorno ci sottopone di continuo a situazioni di stress e di pressione psicologica che dobbiamo imparare a gestire: c’è chi ci riesce meglio, e chi invece ha più difficoltà, una delle soluzioni per imparare a gestire meglio il momento è la pratica del training autogeno.
Spesso il nervosismo e la sensazione di non essere all’altezza di quanto ci viene richiesto prendono il sopravvento, influenzando il nostro umore ma anche il nostro benessere psicofisico; queste sensazioni possono caratterizzare anche un momento di grande gioia come la gravidanza. L’attesa di un bambino può essere fonte di stress, è un evento di svolta e di grandi cambiamenti con cui la donna, e di riflesso anche il partner e l’intera sfera familiare devono confrontarsi.
Per esorcizzare la tensione e godersi a pieno il periodo della gravidanza, un aiuto alle future mamme arriva dal training autogeno: si tratta di una tecnica particolare, composta da una serie di esercizi che insegnano a usare la respirazione per combattere l’ansia, la tensione muscolare e ritrovare l’equilibrio psicofisico.
Nel caso specifico delle future mamme, il training autogeno è molto utile anche per gestire il travaglio, dal momento che favorisce l’ossigenazione del bambino e permette alla donna di rilassare i muscoli e allentare il dolore delle contrazioni. Più in generale, però, il training autogeno può essere un alleato in tutti i momenti della gravidanza.
Le future mamme che vivono in Emilia Romagna possono trovare corsi di training autogeno pensati appositamente per loro al Centro PhysioMedica di Faenza: i percorsi possono essere individuali o strutturati in piccoli gruppi e rappresentano il primo passo per apprendere la tecnica del training autogeno, che va poi affinata attraverso un esercizio quotidiano (di appena una decina di minuti) da fare a casa.
A me ha aiutato molto nel travaglio e nel parto. Mi sono allenata per tre mesi dopo alcune sedute di ipnosi terapia ed è stato utilissimo. Dopo una gravidanza difficile emotivamente mi sono riscattata col parto. Primo figlio, quinta gravidanza…