Lo sport in gravidanza non è affatto un’utopia, anzi! Praticare una modesta attività fisica, naturalmente a bassa rischio di infortunio, può rappresentare una nuova fonte di benessere sia per l’organismo della madre che per quello del bambino.
Spesso, però, a causa di un’eccessiva preoccupazione o della stanchezza dovuta al peso del piccolo, moltissime donne finiscono per rinunciare anche ai più piccoli momenti di fitness. Per evitare che questo accada bisogna incorporare la ginnastica nella propria routine quotidiana: non è necessario praticare uno sport per 30 minuti di fila, anche soltanto dieci minuti di passeggiata al mattino, al pomeriggio e alla sera, possono dare i loro benefici. Inoltre, va ricordato che anche attività leggere come prendersi cura del proprio giardino, o passare l’aspirapolvere per un quarto d’ora, fanno già bruciare alcune calorie.
Altre idee, poi, potrebbero essere quelle di non usare l’ascensore ove possibile, di recarsi sempre al bagno o alla macchinetta del caffè più lontane, di visitare a piedi un centro commerciale, ecc.
Nel caso in cui, invece, si decidesse di iniziare una disciplina sportiva vera e propria, allora bisogna tener conto di un maggior numero di fattori. Ad esempio, esistono alcune attività che in gravidanza sono altamente sconsigliate. Tra queste rientrano tutte le discipline che prevedono contatti corpo a corpo, rischio di caduta, salti e corse; no, quindi, a scherma, equitazione, jogging, pallavolo, escursionismo e via dicendo. Sì, invece, a stretching, yoga, danza del ventre (che in passato veniva addirittura utilizzata per preparare le donne al parto), pilates, nuoto e ginnastica a corpo libero. Altri accorgimenti da prendere, inoltre, potrebbero essere quelli di bere un po’ di acqua prima, durante e dopo la sessione di allenamento e di fare un piccolo spuntino sia all’inizio che alla fine della sessione di allenamento. Durante l’attività, poi, andrebbero indossati abiti comodi, preferibilmente in tessuto traspirante e naturale, mentre le scarpe devono essere adatte al tipo di disciplina che si deve praticare. Anche il suolo ha la sua importanza: si preferiscono superfici come legno o moquette, mentre si sconsigliano pavimenti in marmo o ceramica perché troppo scivolosi.
In ultimo, va precisato che esiste una notevole differenza tra le donne che praticavano una forma di attività fisica prima della gravidanza, e quelle che invece non si sono mai dedicate allo sport. Le prime, infatti, potranno continuare i loro allenamenti in maniera più blanda, mentre le seconde potranno dedicarsi ad attività leggere come yoga, stretching o pilates. In questo caso, infatti, si sconsiglia di iniziare uno sport di più difficile apprendimento.