Nei discorsi fra amiche e colleghe, così come fuori dalla scuola e nelle sale di attesa dei pediatri si sente parlare sempre più spesso di bambini affetti dal broncospasmo. In questo articolo, cercheremo di fare chiarezza su cosa sia e quali siano i sintomi e i rimedi.
Incominciamo con il definire il broncospasmo una contrazione della muscolatura che ricopre le vie aeree e che rende difficile la respirazione. Frequentemente, il broncospasmo si manifesta in seguito a un attacco di ostruzione bronchiale che rende più gonfia la mucosa che ricopre l’apparato respiratorio e, di conseguenza, il bambino fa fatica a respirare.
I sintomi principali sono il respiro sibilante che il pediatra accerta utilizzando il fonendoscopio; inoltre, il broncospasmo porta il bambino a respirare con la pancia e, quindi, si può accertare che si tratta di broncospasmo anche solo alzando la maglia.
I bambini che, per loro natura, hanno la parte terminale dei bronchi (i bronchioli) di diametro più piccolo sono più frequentemente esposti al broncospasmo.
La terapia che viene in genere prescritta dai pediatri è a base di salbutamolo, che può essere somministrato sia tramite aerosol che tramite spray. Per quanto riguarda la somministrazione, all’inizio il pediatra prescriverà una frequenza più intensa, salvo poi allungarla nel corso del tempo.
Il broncospasmo tende a risolversi in 2 bambini su 3 nel corso di qualche anno, quando con la crescita aumenta anche il diametro dei bronchioli e si risolvono i problemi connessi come, appunto, il broncospasmo.
In presenza di un bambino con il broncospasmo può sicuramente essere utile adottare alcune precauzioni, come una regolare aerazione degli ambienti, la cura della pulizia e dell’igiene delle mani prima di entrare in contatto con lui e soprattutto evitare di fumare in sua presenza di modo da non irritare i suoi bronchi con il fumo.