Quando si torna a casa dopo le dimissioni dall’ospedale, una delle cose che spaventa di più le mamme è la “manutenzione” del moncone ombelicale, ovvero, quella parte di cordone residua che dopo una decina di giorni cadrà spontaneamente. Quando ciò avviene può capitare che, nonostante le precauzioni, la zona ombelicale si infiammi e che si formi un granuloma ombelicale. Le scuole di pensiero sono tante a riguardo, anche se l’opzione migliore è quella di non fare proprio niente se non di tenerlo asciutto il più possibile, soprattutto nel caso si parli di un maschietto che potrebbe bagnarlo con la pipì.
Per avere una maggiore consapevolezza del problema andiamo a vedere di che cosa si tratta e come si cura.
Cos’è il granuloma ombelicale
Si tratta di un processo infiammatorio che, se trattato nel dovuto modo non desta alcuna preoccupazione e non richiede particolari cure. Solitamente si forma quando la cicatrizzazione del tessuto da cui si è staccato il moncone tarda. Solitamente, infatti, occorrono dai 10 ai 15 giorni affinché il moncone si stacchi. In due o tre giorni i tessuti si cicatrizzano e si può procedere anche col bagnetto del bambino. Quando questo non accade in questi termini, talvolta si forma eccessivo tessuto di granulazione, quello che si forma per cicatrizzare la ferita, e si ravvisa dunque una protuberanza nella zona descritta. Talvolta questa protuberanza può secernere anche del pus.
Ci si deve preoccupare?
No, nemmeno in presenza di secrezioni purulente. Tuttavia non si deve sottovalutare la cosa e la mossa giusta è quella di andare subito dal pediatra. Non fate niente, in questi casi il fai da te è deleterio, ma andate dal medico curante del bambino che risolverà facilmente le cose.
Cura del granuloma ombelicale
Non c’è bisogno di una cura, a meno che non vi siano complicazioni e allora caso mai sarà il pediatra a stabilire se sia necessaria la prescrizione di un farmaco (accade molto raramente). Il trattamento ideale per il granuloma è quello con toccature di nitrato d’argento. Basteranno pochissime applicazioni e in pochissimi giorni il problema sarà completamente risolto. Generalmente il pediatra utilizza una matita caustica, appunto al nitrato d’argento, che “brucia” il granuloma, ma non vi preoccupate, questo non comporta alcun rischio per il bambino e non si tratta di un procedimento doloroso.
Basta usare la tintura madre di calendula!!!
Beh non è proprio così