Uno degli esami di routine a cui viene sottoposto il neonato entro il primo anno di vita è quello relativo all’udito. Si chiama Boel Test, acronimo derivante dall’espressione svedese che significa “orientamento dello sguardo dopo uno stimolo sonoro” e viene di norma eseguito dal pediatra durante una normale visita periodica di controllo.
L’età ideale per eseguire il Boel Test è tra i 7 e i 9 mesi e dà informazioni sulle capacità uditive e motorie del bambino. In base a determinati stimoli sonori, il bimbo dev’essere in grado di rispondere con lo sguardo e i movimenti in maniera adeguata. In caso contrario, potrebbero esserci problematiche nel canale uditivo o qualche ritardo nell’attenzione.
Gli “strumenti” utilizzati sono semplici. Un bastoncino rosso (gripper) e due anelli di metallo concentrici (spinner) che servono ad attirare l’attenzione visiva e due coppie di campanelli argentati (balls e bells) che emettono dei suoni a frequenze diverse.
Come si svolge il test?
Prima fase: valutare la capacità di attenzione. Il bambino, seduto in braccio ai genitori o sul lettino, deve seguire il pediatra che, in maniera tranquilla e rilassata, gli mostra il gripper o lo spinner per catturare la sua attenzione. Il bimbo dev’essere in grado di seguire il bastoncino o gli anelli con lo sguardo, muovendo occhi e testa in maniera adeguata. In questa fase, viene valutata la sua capacità di concentrazione e di attenzione uditiva e oculare. Se il bimbo allunga le mani verso il bastoncino, si lascia che lo afferri, toccandolo e portandolo alla bocca.
Seconda fase: valutare la capacità uditiva. Spostando gripper o spinner nella direzione opposta rispetto all’orecchio che si vuole esaminare, il pediatra cattura l’attenzione del bambino da un lato. Con l’altra mano, poi, fa suonare i campanellini vicino all’orecchio da testare (a circa 20 cm di distanza). Il bambino deve rispondere allo stimolo sonoro, girando lo sguardo verso il suono. L’operazione viene ripetuta per entrambe le orecchie.
Il test è abbastanza attendibile, anche se ci sono alcuni punti critici. L’ambiente dev’essere quanto più possibile tranquillo e tutte le prove fatte dal pediatra non devono superare i 10 minuti totali. Per essere sicuri di avere la piena concentrazione da parte del bimbo, infatti, non ci si può dilungare troppo a lungo e non si può essere distratti da altri stimoli motori e sonori.
Se un bambino non risponde subito in maniera ottimale al Boel Test, le prove vengono ripetute dopo una settimana. Solo se persistono ancora dubbi e perplessità, il pediatra prescriverà esami specifici per una valutazione audiologica più approfondita.