L’aborto è sempre un’esperienza triste e dolorosa per i genitori, si parla di aborto spontaneo precoce quando si verifica entro il primo trimestre mentre se avviene tra la fine del primo trimestre e la ventesima settima si definisce aborto tardivo.
Qualora si decida di non portare a termine una gravidanza sarebbe opportuno informarsi circa le varie tipologie di aborto e i rischi che queste potrebbero comportare, tuttavia vi sono casi in cui l’aborto di verifica indipendentemente da una scelta personale.
OVULO CIECO
Trascorsi circa tre mesi dalla data del concepimento, a seguito di un’ecografia si può riscontrare una patologia definita ovulo cieco o “blighted ovum”: si nota infatti l’assenza dell’embrione e un sacco gestazionale vuoto, nonostante i tessuti “extraembrionali” continuino a progredire nel loro sviluppo.
Tale patologia deriva da un deficit avvenuto nel momento del concepimento: le cellule che portano allo sviluppo embrionale si arrestano, quelle che invece permettono alla placenta di svilupparsi perseverano nel loro corso, seppur per un breve periodo.
ABORTO INCOMPLETO
In questo particolare caso, la cavità uterina non riesce ad espellere in toto sia il feto che la placenta. L’ecografo conferma che è avvenuto un aborto, successivamente bisogna agire in modo da far espellere all’utero, in modo naturale o chirurgico, le parti di tessuto rimaste al suo interno. Se si assiste ad abbondanti perdite, è preferibile optare per la via chirurgica; si dilata la cervice e si procede al raschiamento dell’endometrio. Durante tutta l’operazione la donna sarà sotto anestesia.
ABORTO RITENUTO
Ci si riferisce a questo tipo di aborto anche con il nome di “aborto interno”: l’embrione muore ma non viene espulso.
Caratterizzato dalla scomparsa dei sintomi specifici della gravidanza: non vi è più il battito del feto, non si avvertono i suoi movimenti, ed inoltre si arresta la “montata lattea”. Non si presentano dolori, contrazioni, ne perdite di sangue, raramente si nota una perdita color marrone. Questo aborto viene confermato tramite ecografia.
ABORTO SPONTANEO
E’ possibile si verifichi nei primi 6 mesi di gravidanza: le motivazioni possono essere di diverso tipo, dalla conformazione dell’utero a anomalie cromosomiche, a patologie preesistenti.
GRAVIDANZA CHIMICA
Un test di gravidanza con esito positivo si basa sui livelli di hCG presenti nel sangue o nelle urine. Se però l’ovulo fecondato non riesce a svilupparsi e ad impiantarsi nell’utero si parla di gravidanza chimica che sfocia poi in aborto spontaneo.
Riconoscibile dalla ricomparsa del ciclo mestruale pochi giorni dopo aver effettuato il test.
Sottoponendosi poi ad altri esami si noterà una diminuzione dei valori di hCG, che normalmente dovrebbero essere ancora più alti.
MINACCE D’ABORTO
Talvolta possono comparire delle perdite di sangue, altresì dette minacce d’aborto, che possono restare anche solo un semplice campanello d’allarme. L’ecografia continua comunque ad evidenziare il battito fetale. Molti casi di donne con minaccia di aborto riescono a portare a termine la gravidanza.