26 marzo 2025 –
La sicurezza in casa, soprattutto quando parliamo di neonati o bambini piccoli, è un tema di primaria importanza. Grazie ai baby monitor di ultima generazione, i genitori possono controllare i propri figli da remoto in qualsiasi momento.
Tuttavia, la vicenda di una famiglia del Tennessee mostra come l’iper-connettività di questi dispositivi li espone anche a potenziali attacchi informatici. Ecco cosa è successo e come evitare problemi di hacking sui monitor per bambini.
Un baby monitor hackerato: la storia di Kelsey Rose Thomas
In Tennessee (Stati Uniti) Kelsey Rose Thomas è la giovane mamma di due bimbi. Un giorno si è accorta che qualcosa di strano stava accadendo al suo bambino. Il piccolo, solitamente un dormiglione, aveva iniziato a svegliarsi in piena notte, terrorizzato.
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Per due lunghi mesi, Kelsey e suo marito hanno cercato di capire quale potesse essere la causa di queste notti insonni, confrontandosi anche con il pediatra senza trovare spiegazioni.
@therealkelseyrose Replying to @Trish ♬ original sound – Kelsey Rose
La situazione è finalmente cambiata quando un giorno i genitori hanno notato una luce rossa che si accendeva misteriosamente sul baby monitor, anche se nessuno dei due era connesso con l’app dedicata. A quel punto hanno compreso la gravità della situazione: il dispositivo era finito sotto il controllo di un hacker, uno sconosciuto in grado di utilizzare l’altoparlante per disturbare il piccolo e, probabilmente, spiarlo.
Perché i baby monitor smart sono a rischio
I baby monitor di nuova generazione, si basano spesso su una connessione Wi-Fi e un’app dedicata che permette ai genitori di monitorare i propri figli a distanza. Questa funzione, se da un lato è incredibilmente comoda, dall’altro comporta rischi di hacking se il sistema non è protetto a dovere.
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È quindi importante sapere che anche la tecnologia smart più recente può avere dei punti deboli sfruttabili da persone malintenzionate:
- Password deboli o predefinite: spesso i dispositivi vengono lasciati con le impostazioni di fabbrica, facilmente individuabili da malintenzionati.
- Firmware obsoleto: se non si aggiornano regolarmente i dispositivi, si rimane esposti a falle di sicurezza note.
- Credenziali compromesse: se l’email associata al monitor o la password di rete è stata resa pubblica in una fuga di dati, gli hacker possono sfruttarla per accedere.
Il campanello d’allarme: la luce rossa e la voce inquietante
Il dettaglio più inquietante di questa vicenda è stato proprio il momento in cui Kelsey e suo marito hanno sentito una voce sconosciuta provenire dall’altoparlante del baby monitor nel cuore della notte. L’episodio ha chiarito ogni dubbio: il bambino era disturbato da un estraneo che, in qualche modo, aveva preso il controllo del dispositivo.
A conferma di ciò, i genitori hanno notato che la luce rossa del baby monitor, solitamente attiva solo quando qualcuno è collegato all’app, si accendeva anche se né la mamma né il papà stavano effettuando l’accesso. Una volta scollegato il monitor, il piccolo è tornato a dormire serenamente, e questo ha spinto la coppia a investigare ulteriormente, scoprendo il problema di sicurezza.
Come mettere al sicuro il proprio baby monitor
Fortunatamente, esistono diverse misure che i genitori possono adottare per proteggere i figli da occhi e orecchie indiscreti.
- Scegliere password sicure – Evitare le password predefinite. È importante creare combinazioni alfanumeriche complesse e modificarle periodicamente. Utilizzare frasi di sicurezza lunghe invece di semplici parole.
- Aggiornare regolarmente le app – Controllare spesso gli update rilasciati dal produttore e se disponibile, impostare l’aggiornamento automatico.
- Verificare la rete Wi-Fi domestica – Impostare una password sicura per il router di casa e utilizzare la crittografia WPA2 o WPA3. Eventualmente configurare una rete ospite separata per i dispositivi IoT, così da isolare il traffico.
- Monitorare gli accessi sospetti – Controllare i log di accesso del baby monitor e disconnettere il dispositivo quando non serve.