Svolgere una regolare attività fisica, anche per mezz’ora al giorno, due o tre volte alla settimana, apporta numerosi benefici alla futura mamma e anche al suo bambino.
Innanzitutto permette di tenere sotto controllo il peso corporeo durante la gravidanza e consente un recupero ottimale della forma fisica dopo il parto.
Migliorando la postura, l’attività fisica consente di alleviare uno dei problemi più frequenti della dolce attesa, ovvero i dolori alla schiena.
Il movimento aumenta l’elasticità e il tono muscolare allontanando un altro frequente problema della gestazione, i crampi alle gambe.
Dalla ginnastica trae grande benefico anche il funzionamento del sistema cardiocircolatorio, nonché l’umore stesso. Il movimento, anche se moderato, consente infatti il rilascio delle endorfine, i cosiddetti ormoni della felicità.
Rispetto alle donne che in attesa non praticano uno sport regolare, il sonno delle gestanti meno pigre appare più regolare.
Un’altro grave problema della gravidanza, il diabete gestazionele, colpisce meno le gestanti attive.
Tra le donne che durante i nove mesi hanno praticato attività fisica si registrano travagli meno lunghi e meno complicati. Si riduce il ricorso ad interventi come il cesareo, tale notizia costituisce quindi un incentivo a mantenersi attive nei nove mesi della gestazione.
Un valido strumento d’aiuto alle gestanti risulta essere l’insieme di esercizi atti a rafforzare i muscoli del pavimento pelvico noti con il nome di esercizi di Kegel. Contrarre e rilassare questi muscoli, secondo determinate e precise modalità, apporta numerosi vantaggi. Gli esercizi di Kegel prevengono l’incontinenza urinaria (tipica del periodo di fine gravidanza e del post parto) e l’incontinenza fecale (meno frequente della prima). Sono inoltre molto utili per ridurre il rischio di prolasso della zona pelvica aiutando quest’area a rafforzarsi in vista del travaglio e del parto e allontanando nel contempo il rischio di episiotomie e lacerazioni.
Tramite questi esercizi la donna potrà mantenere inalterato il grado di soddisfazione sessuale anche dopo il parto. Da un lato la gestante impara a conoscere meglio il funzionamento del suo organismo e del suo apparato genitale, dall’altro lato con questi esercizi rafforza l’area genitale indebolita dal parto.
A beneficiare dell’attività fisica svolta dalla madre sarà anche il futuro nascituro. Il movimento migliorando la respirazione della madre determina un maggiore afflusso d’ossigeno al feto.
I figli di donne rimaste attive nei nove mesi nascono con un peso ottimale e superano con più facilità il trauma del travaglio e della nascita. Mostrano di essere più sereni, dormono meglio la notte e soffrono meno di coliche. L’attività fisica materna influisce positivamente sullo sviluppo cerebrale dei neonati, sia nella sfera deputata al linguaggio che in quella deputata all’attività motoria.