L’alimentazione dei neonati è un tema delicato, spesso influenzato da credenze popolari. Tuttavia, è fondamentale basare le scelte alimentari dei neonati su informazioni affidabili. L‘aggiunta di biscotti nel latte solleva domande importanti sulla salute del bambino, soprattutto per l’apporto di zuccheri nella dieta del neonato.
È giusto aggiungere biscotti nel latte per neonati?
Sempre più pediatri e dietisti raccomandano di evitare l’aggiunta di biscotti da sciogliere nel latte per neonati, specialmente prima dello svezzamento. Nei primi sei mesi di vita, il latte materno o la formula forniscono tutti i nutrienti necessari per il bambino in crescita. L’introduzione precoce di alimenti solidi o additivi come i biscotti potrebbe compromettere questo equilibrio nutrizionale e predisporre il bambino all’obesità.
L’aggiunta del biscotto granulato si faceva in passato perché il latte in formula non era nutrizionalmente calibrato come lo è adesso: anche il latte artificiale contiene tutto ciò di cui il bambino ha bisogno, a seconda delle fasi di crescita.
Biscotti aggiunti nel latte: meglio di no?
Aggiungere biscotti nel latte dei neonati può infatti comportare diversi rischi per la salute: non importa se fino a pochi anni fa era addirittura consigliato, adesso le cose stanno diversamente e soprattutto ci sono più evidenze scientifiche dei potenziali rischi per la salute.
Uno dei principali è l’eccesso di zuccheri, che può influenzare negativamente il peso corporeo del bambino e le sue abitudini alimentari future.
Inoltre, l’abitudine precoce a sapori dolci potrebbe limitare la diversificazione alimentare durante lo svezzamento, con possibili ripercussioni sulla salute a lungo termine.
Infine, statisticamente molti bambini che assumono latte con biscotto granulato tendono ad usare il biberon molto più a lungo, spesso prima di andare a dormire e dopo aver lavato i denti, con ripercussioni anche sulla salute dei denti, sia per quanto riguarda lo sviluppo dell’arcata dentale che l’insorgenza di carie.
Quando è possibile dare i biscotti?
Lo svezzamento, che inizia solitamente intorno ai sei mesi di età, rappresenta il momento opportuno per introdurre alimenti solidi nella dieta del bambino. Durante questa fase, i genitori possono consultare il pediatra per determinare quando e come includere i biscotti nella dieta del bambino in modo sicuro e appropriato.
L’ideale, a svezzamento avviato, sarebbe non sciogliere i biscotti direttamente nel latte, altrimenti il bambino si abituerà al latte già zuccherato dal biscotto. Ma soprattutto inizierà più tardi a conoscere gli alimenti solidi, con conseguenze sullo svezzamento in generale, tra cui la deglutizione di alimenti diversi dal latte.
Quanti biscotti e quanti zuccheri nella dieta del bambino?
Naturalmente durante lo svezzamento, i biscotti possono essere inclusi nella dieta del bambino, ma con moderazione e sotto la supervisione del pediatra. È importante non esagerare con le quantità e prestare attenzione all’apporto complessivo di zuccheri nella dieta del bambino. Seguire le raccomandazioni dell’OMS per limitare l’apporto di zuccheri può contribuire a garantire una dieta equilibrata e sana per il bambino.
LEGGI ANCHE: La denuncia dell’OMS: gli alimenti per neonati contengono troppi zuccheri
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è consigliabile evitare l’aggiunta di zuccheri agli alimenti dei bambini al di sotto dei 2 anni di età e limitare il consumo di zuccheri aggiunti al 10% del fabbisogno calorico giornaliero nei bambini di età compresa tra i 2 e i 9 anni. L’Associazione Americana di Cardiologia (AHA) va oltre, raccomandando di ridurre ulteriormente l’assunzione di zuccheri, stabilendo un massimo di 25 grammi al giorno (circa 6 cucchiaini) per bambini e ragazzi di età compresa tra i 2 e i 18 anni e di eliminarlo completamente nella dieta dei bambini al di sotto dei 2 anni.
Queste linee guida si riferiscono specificamente ai monosaccaridi (come il glucosio e il fruttosio) e ai disaccaridi (come il saccarosio) aggiunti ad alimenti e bevande, nonché agli zuccheri naturalmente presenti in prodotti come il miele, gli sciroppi, i succhi di frutta e i concentrati di succhi di frutta. Gli zuccheri naturalmente presenti nella frutta fresca, nei vegetali e nel latte non sono inclusi in queste raccomandazioni poiché non vi sono evidenze di effetti avversi legati al loro consumo.