L’allattamento è una di quelle esperienze che, sebbene del tutto naturale, va anche imparata con pazienza. Allora è utile accogliere dei semplici consigli per trovare l’armonia e godere entrambi di questi dolci momenti d’intimità.
Allattamento: subito al seno dopo il parto
Se il parto non è stato particolarmente stressante per voi e per il bimbo, è buona cosa iniziare ad avvicinarlo al seno appena possibile, quantomeno per stabilire subito un contatto che lui gradirà moltissimo, pur non avendo molto bisogno di nutrirsi. In effetti all’inizio vorrà soprattutto dormire, a maggior ragione poi se il parto è stato difficile o se vi è stato somministrato in quell’occasione qualche particolare analgesico. Anche quando non c’è ancora la montata lattea, cominciate a fare delle prove per acquisire la tecnica appoggiando il vostro bambino sul petto e lasciandogli il tempo di esplorare da solo la zona, senza alcuna fretta. Niente ansia, perché la tranquillità è il primo ingrediente indispensabile per l’allattamento!
Rooming-in per iniziare bene l’allattamento
La pratica di ospitare mamma e neonato nella stessa stanza in ospedale non solo dà la possibilità di allattare quando volete, ma anche di cominciare fin da subito a riconoscere tutti i segnali del vostro bimbo così da favorire la vostra serenità e la sua soddisfazione. Purtroppo non tutte le strutture ospedaliere lo consentono per ventiquattro ore al giorno, specie se siete in camera con altre degenti, e d’altronde può capitare di sentirsi troppo stanche del parto o ancora insicure nel gestire il bambino: allora si ricorre a un rooming-in parziale.
Latte a volontà: meglio l’allattamento a richiesta
È bene allattare il neonato ogniqualvolta dia segno di aver fame, per cui bisogna imparare a riconoscere i suoi segnali: piccoli gesti, come portarsi le mani alla bocca, o leggere smorfie delle labbra ve lo comunicheranno. Nei primissimi giorni, quando il bimbo in genere ha più sonno che fame, dovete anche prendere l’iniziativa e allattarlo circa una decina di volte al giorno, pur se poco. Poppate troppo distanziate possono creare dannosi ingorghi mammari e impedire successivamente che si produca tutto il latte di cui il bimbo in crescita avrà necessità.
No ai surrogati in sostituzione del latte materno
Calmare l’inquietudine di un neonato con il biberon di acqua zuccherata non è una buona soluzione: all’appuntamento con la mamma il bimbo, già sufficientemente sazio, arriverà con poca voglia di succhiare. E il seno in questo caso non verrà stimolato a produrre tanto latte da soddisfare il fabbisogno sempre crescente del bambino. Quest’ultimo inoltre rischia di abituarsi e preferire la comodità della tettarella artificiale allo sforzo necessario per affrontare il vostro capezzolo.
È necessario, per tutti questi aspetti, fare chiaramente e per tempo le proprie richieste a medici e infermieri. Infine non aspettatevi di riuscire subito nell’impresa: l’allattamento è pur sempre il risultato di una ricerca d’intesa tra mamma e bambino, che esige tempo, pratica e rilassatezza!