Si chiama crioconservazione la pratica medica che permette alle donne di congelare gli ovuli per poter intraprendere una gravidanza in futuro.
Il numero delle giovani donne italiane è in continuo aumento ed è avvallato anche da celebrità come Emily Ratajkowsky e Bianca Balti che hanno dichiarata di essersi già sottoposte alla crioconservazione.
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Cambia l’età della prima gravidanza: l’Italia con il dato più alto in Europa
Grazie ai dati su gravidanza e parto del 2019 si è potuto decifrare il quadro generale sull’andamento delle prime gravidanze che, nell’ultimo decennio, hanno alzato notevolmente l’età media, oscillante fra i 26 e i 31 in tutta Europa, e raggiungendo il dato di 31,3 anni in Italia.
Ma aspettare di intraprendere una gravidanza in età matura oggi è sicuramente più fattibile rispetto al passato, proprio grazie alla pratica diffusa del congelamento degli ovuli che, seppur nata fin dagli anni Ottanta, solo negli ultimi anni è stata notevolmente sfruttata.
Per diverso tempo infatti la crioconservazione è stata considerata una pratica controversa e dibattuta ma, complice anche il cambiamento sociale, ad oggi è sempre più un’alternativa preferenziale per le giovani donne e non solo; anche per chi soffre di malattie che prevedono trattamenti invasivi per lo stato di salute degli ovuli, questa opportunità è ampiamente valutata.
Quando è consigliato ricorrere alla crioconservazione
Le linee guida prescritte dalla medicina suggeriscono di sottoporsi alla crioconservazione fra i 25 e i 38 anni, in modo da avere probabilità più elevate che gli ovuli riescano a portare ad una gravidanza.
Con l’età avanzata infatti, essi perdono di qualità e la percentuale che possano essere utili per il concepimento scende esponenzialmente, sopratutto superati e 40 anni.