Negli ultimi anni, l’età di concepimento del primo figlio si è notevolmente alzata.
Che sia per scelta personale, per problemi legati al lavoro o di salute, ad oggi, sempre più coppie decidono di diventare genitori non prima dei 30 anni.
In particolare per la donna, però, questo potrebbe rappresentare un problema.
Con l’avanzare dell’età, infatti, la produzione degli ovuli si riduce via via sempre di più e, di conseguenza, anche la probabilità di mettere al mondo un figlio. Diventare genitori, in questo senso, diventa una vera e propria corsa contro il tempo.
La medicina moderna, però, attraverso il congelamento degli ovociti, è riuscita a contrastare in maniera significativa questo tipo di difficoltà.
Per congelamento degli ovociti si intende la pratica mediante la quale vengono conservati gli ovuli di una donna in modo tale che le venga data la possibilità di procreare in futuro anche quando, insomma, il suo orologio biologico ha deciso che non è più il momento.
Come si congelano gli ovuli?
Quello del congelamento degli ovociti è un processo abbastanza delicato motivo per il quale è fondamentale, per effettuarlo, affidarsi a centri autorizzati.
Tutto parte dalla stimolazione ovarica che prevede che alla donna vengano somministrati degli ormoni per far sì che vi sia una maggiore produzione di ovociti nelle ovaie.
Chi si sottopone a questa procedura viene tenuto sotto controllo tramite delle ecografie e nei giorni precedenti all’ovulazione sottoposto ad un piccolo intervento (sotto anestesia) per poter aspirare il liquido follicolare. Questo prelievo ovocitario è lo stesso di una fecondazione in vitro.
Una volta estratto questo liquido viene immediatamente trasportato in laboratorio dove analizzato.
Gli ovuli vengono prelevali, puliti e successivamente congelati.
Questi vengono conservati ad una temperatura di circa -196° all’interno di contenitori pieni di azoto liquido.
Solo in questo modo è possibile garantirne la sopravvivenza e mantenere la loro capacità produttiva per diversi anni.
Chi può congelare gli ovuli? Quando è consigliato farlo?
I livelli di fertilità di una donna, generalmente, cominciano a diminuire all’incirca intorno ai 38 anni motivo per il quale, è consigliabile, provvedere al congelamento degli ovuli prima dei 35.
In questo modo è possibile essere sicure di ottenere non solo ovociti di maggiore qualità, ma di poter estrarre un numero di ovuli sufficiente per poter effettuare più tentativi di concepimento.
Tutte le donne possono ricorrere alla conservazione degli ovociti.
Prima, però, è necessario sottoporsi a specifiche analisi che possano escludere la presenza di eventuali patologie ginecologiche o malattie infettive.
Questa pratica è fortemente consigliata a tutte quelle donne che soffrono di problemi di salute e che, per forza di cose, necessitano di ”più tempo” di quello che il loro orologio biologico è deciso a darle per poter mettere al mondo un figlio.
Rappresenta la miglior soluzione nel caso in cui, ad esempio, sia necessario sottoporsi a cure oncologiche le quali, generalmente, tendono proprio a compromettere la fertilità.
Il congelamento degli ovociti, però, è indicato anche a chi, semplicemente, desidera ritardare il momento del concepimento, scegliere con maggiore libertà il momento più giusto per diventare mamma senza essere vincolata da un tempo deciso dal proprio corpo.
Nelle donne di età inferiore a 35 anni si cerca di conservare 10-12 ovociti, per le donne con un’età maggiore di 35 anni serviranno circa 20 ovociti.
Gli ovuli congelati non si danneggiano con il passare del tempo: posso rimanere congelati per un tempo illimitato.
Congelare gli ovuli: quanto costa?
Scegliere di intraprendere il processo di congelamento degli ovociti significa essere consapevoli che ci saranno dei costi da sostenere.
Questi variano in base al numero degli ovuli che si intende congelare e soprattutto per quanto tempo.
Se alcune strutture includono nel prezzo anche la conservazione degli stessi, infatti, per altre invece bisogna considerare un costo annuale da aggiungere per il loro mantenimento.
A tutto questo, poi, vanno aggiunte tutte le visite specialistiche e di controllo che vengono effettuate durante tutto il percorso.
Un ciclo di congelamento degli ovociti può costare tra i 3 e i 4mila euro.
La storia di Laura, che a 36 anni, ha deciso di congelare gli ovociti
Laura scrive nel suo post:
“Ho deciso di iniziare un percorso complicato ma importante, di cui, purtroppo, si parla ancora troppo poco. E facendolo mi sono resa conto di quanto sia grande il peso che le donne, in tutto il mondo, si portano sulle spalle: il ticchettio del famoso orologio biologico che aggiunge ansia e paura sul futuro.
Parlando apertamente di tutto questo con amici e familiari, ho scoperto quanto sia potente il sostegno reciproco. Tante donne si sentono in colpa per l’infertilità o per scegliere qualcosa di diverso da quello che la società ci impone come giusto. Ma la verità è che ogni percorso verso la maternità è unico e personale, e poter abbracciare strade diverse grazie all’aiuto della tecnologia è un’opportunità straordinaria.
Nel mio viaggio, ho deciso di condividere la mia esperienza non solo per abbattere gli stereotipi, ma anche per creare legami, insegnare e rendere normale parlare di fertilità. È un argomento spesso tenuto nascosto, persino tra amici, ma comprendere le ragioni dietro trattamenti come la criopreservazione degli ovuli è davvero importante e poterlo intraprendere è per me un privilegio, anche se il percorso può rivelarsi pieno di insidie e difficoltà.
A 36 anni e, sapendo di voler formare una famiglia nel futuro, ma con l’incertezza di cosa potrebbe capitare, mi sono immersa in un percorso confuso, ma allo stesso tempo liberatorio. È due anni che penso se iniziare questo viaggio e finalmente mi sono decisa. Auguratemi buona fortuna!”