Nella società odierna, complessa, tecnologica e in costante trasformazione è sempre più difficile essere genitori.
Ci si confronta con nuove sfide e con la difficoltà di prendersi cura dei propri figli senza abdicare al resto degli impegni quotidiani, spesso sovraccaricanti e alienanti.
Tendenzialmente nelle famiglie si lavora in due con ritmi frenetici e totalizzanti.
Molti genitori vivono la frustrazione di non poter dedicare maggiore tempo ai propri figli, di non poter garantire un’agiatezza economica, sperimentando impotenza e senso di colpa.
È il senso di colpa che rischia di compromettere la possibilità di porre dei limiti. I genitori, per soccombere a ciò che percepiscono come mancanze possono essere eccessivamente permissivi.
Inoltre, alcuni genitori che hanno ricevuto durante la loro infanzia un’educazione molto rigida per contrasto adottano un stile opposto, mancando di autorevolezza.
L’aspetto normativo è fondamentale per lo sviluppo del bambino: scopriamo insieme l’importanza di limiti e regole.
I limiti e le regole sono necessarie per crescere
I bambini, sin da molto piccoli, necessitano di limiti e regole per molteplici ragioni.
I limiti definiti dai genitori non hanno solo un effetto sul comportamento del bambino ma incidono anche a livello più profondo, sull’emotività.
Un bambino non possiede ancora completamente la capacità di autoregolazione interna dell’emozione ed esterna del comportamento.
Il genitore funge quindi da modulatore degli stati emotivi e da facilitatore nel rapporto del bambino con l’ambiente.
Un bambino si sente rassicurato dalla presenza di limiti e regole, percependo un senso di protezione e una guida autorevole.
Attraverso i limiti e le regole, inoltre, veicola la differenza di ruolo. È fondamentale in una famiglia la presenza di ruoli e confini chiari.
Chiaramente è nell’ambiente domestico che si sperimentano i primi limiti, fondamentali per il futuro adattamenti nell’ambiente scolastico.
Come far rispettare le regole
Il primo fattore che determina il rispetto delle regole è la relazione.
Una relazione genitore figlio strutturata su ruoli chiari, confini flessibili e comunicazione efficace è il primo requisito essenziale per facilitare la presenza di limiti.
Se ad esempio un genitore si propone come un amico sarà improbabile che riuscirà ad essere sufficientemente autorevole e normativo.
Altri elementi che possono facilitare l’osservanza delle regole sono:
- Definire regole condivise tra i genitori: è indispensabile che il bambino senta coesione tra i genitori, continuità tra i messaggi educativi che essi propongono. Se un genitore dice “No” e l’altro genitore “Si” è chiaro che il bambino sarà disorientato e manipolerà la discrepanza a suo favore.
- Impostare poche regole e chiare: un eccesso di regole rischia di provocare ansia e confusione. Bastano poche regole ma incisive e chiare, facilmente comprensibili.
Trasmettere coerenza: è importante che le regole presenti siano coerenti tra loro, generando un riferimento educativo contenitivo e lineare. - Spiegare il senso delle regole: per i bambini è utile conoscere il significato della regola. Ciò non significa che il genitore debba ottenere una convalida del bambino. È fisiologica la sua contestazione e il genitore deve poterla tollerare senza cambiare posizione.
- Rispettare l’età del bambino: la presenza di limiti e regole deve essere proporzionata all’età del bambino, deve quindi seguire una gradualità.
- Fornire l’esempio: i genitori sono dei modelli comportamentali per i bambini. Non si può, ad esempio, richiedere ai figli di mangiare a tavola se i genitori mangiano sul divano.
Limiti e regole in età prescolare
Partendo dal grado di sviluppo cognitivo, emotivo e motorio del bambino, durante l’età prescolare sarà fondamentale porre le basi per un allenamento ai limiti, che con il procedere della crescita aumenteranno.
È in questa fase dello sviluppo che si iniziano a delineare le basi per la costruzione dell’identità. Non ci si potrà aspettare che un bambino a scuola osserverà le regole se non imparerà a farlo gradualmente da prima in casa.
Sarà quindi importante partire dalle regole che strutturano la giornata e favoriscono l’adattamento del bambino, che riguardano:
– Cura di Sé: ad esempio, lavare i denti prima di dormire; mettere il pigiama ecc..
– Cura dell’ Ambiente Domestico: ad esempio, rimettere a posto un giocattolo dopo averlo utilizzato; non sporcare i mobili con i pennarelli ecc..
– Rispetto dell’Ambiente Esterno: ad esempio, non buttare la carta per terra ecc..
– Relazioni Sociali: ad esempio, salutare quando si incontra una persona; dire “per favore”, “grazie”, “prego” ecc..
– Individuazione dei pericoli: ad esempio: dare la mano quando si attraversa; camminare sul marciapiede ecc..
Attenzione ai fraintendimenti
Nella mia professione ho il piacere di ascoltare l’esperienza di molti genitori, che nel tentativo di dare il meglio ai propri figli, incontrano fisiologiche difficoltà.
Facciamo luce su alcuni fraintendimenti che appartengono all’esperienza comune e che è importante sottolineare:
- Educazione affettiva ed educazione normativa devono essere co-presenti ed integrate: limiti e abbracci sono entrambi necessari.
- Per essere autorevoli non occorre urlare, anzi, spesso il tono di voce elevato è depotenziante. Ciò che è importante è un tono di voce fermo ed incisivo.
- La ribellione del bambino ai limiti e alle regole è fisiologica, è importante che il genitore possa sostenerla senza tornare sui suoi passi perché nel conflitto si stabilisce la sicurezza della relazione e l’efficacia del ruolo.
- Le regole non sono punizioni, né divieti.
- Le regole devono evolvere con la crescita: un adolescente non può osservare le stesse regole di un bambino. È importante negoziare i limiti attraverso la conquista graduale di autonomie.
Le regole e i limiti non devono inficiare gli spazi ricreativi, di socializzazione e di riposo, sempre fondamentali! - Non è solo importante il contenuto ma anche il contenitore: oltre a cosa si trasmette è fondamentale chi trasmette e come trasmette.
I limiti e le regole in infanzia permettono di sperimentare il senso di protezione che il bambino interiorizzerà, muovendo con sicurezza e fiducia i suoi passi di crescita.
A cura della Dott.ssa Giulia Gregorini