Il sonnambulismo dei bambini altro non è che una parasonnia, ovvero un comportamento anomalo motorio e/o verbale che avviene nel momento di transizione tra una fase e l’altra del sonno: i piccoli possono compiere infatti delle azioni involontarie che agli occhi degli adulti appaiono anomale, ma che non devono destare preoccupazione.
Il sonnambulismo rientra nei disturbi non patologici del sonno che caratterizzano la primissima età come il pavor nocturnus, i risvegli confusionali ed il parlare dei sonno e che si verificano, a differenza dei sogni e degli incubi, nella fase NON REM, ovvero quella in cui il sonno è più profondo.
Che cosa fa un bambino sonnambulo?
I comportamenti che assume un bambino durante gli episodi di sonnambulismo possono sembrare piuttosto anomali e curiosi agli occhi dell’adulto che lo osserva.
Il sonnambulismo nei bambini può essere infatti di tipo statico e quindi si siede sul letto con gli occhi aperti, parla, canta o emette suoni incomprensibili o dinamico; in questo caso il piccolo si alza e compie azioni abituali del suo vissuto quotidiano come bere, mangiare, guardare la tv, leggere.
Durante gli episodi si attiva sostanzialmente il risveglio parziale delle aree del cervello legate al movimento, mentre quelle razionali restano a riposo (ecco perché si parla di sonnambulismo non cosciente).
Questi episodi possono durare da 1 a 30 minuti (in media 5/15) e solitamente si risolvono spontaneamente con il bambino che torna autonomamente nel suo letto.
Tutti i movimenti che il bambino compie, sebbene il bambino abbia gli occhi aperti, avvengono senza che ne abbia coscienza ed è per questo che talvolta possono esporsi, del tutto involontariamente, a situazioni anche di una certa pericolosità (come ad esempio aprire una porta).
Come per altri disturbi del sonno è importante cercare di non svegliarli e osservare con cautela e discrezione i comportamenti dei bambini affetti da sonnambulismo, al solo fine di evitare che possano incappare in situazioni pericolose.
Quali sono le cause del sonnambulismo nei bambini?
Come per altre parasonnie anche in questo caso la genetica familiare riveste un ruolo importante: la possibilità che un bambino figlio di sonnambuli ne soffra poi egli stesso può essere fino a 4/7 volte maggiore rispetto a quella dei coetanei.
La predisposizione genetica può essere poi supportata da condizioni di particolari stress emotivi o disagi psicologici, dalla carenza di sonno, dalla presenza di frequenti apnee notturne e anche da una condizione di salute non ottimale come infezioni o febbre (in questo caso le fasi di sonno profondo hanno una durata maggiore).
Quali sono le cure più efficaci nella terapia del sonnambulismo?
Solitamente non è necessario intervenire perché gli episodi si risolvo gradualmente da soli senza terapie particolari, ma qualora gli episodi siano molto frequenti e mettano a rischio l’incolumità del piccolo è bene rivolgersi al proprio pediatra di fiducia che valuterà l’eventuale necessità di una terapia comportamentale.
Il primo passaggio fondamentale è quello di stabilire una semplice ma precisa routine del sonno mantenendo il più possibile gli orari dell’addormentamento e del risveglio regolare oltre a:
- Mangiare almeno 2 ore prima di andare a letto
- Evitare di assumere alimenti come caffeina, tè, coca cola, cioccolata nelle 6 ore che precedono il momento del riposo
- Dedicarsi ad attività rilassanti e non stimolanti
- Limitare l’utilizzo di telefoni, tv, tablet, etc
- Condurre uno stile di vita sano, praticando attività fisica regolarmente
Si possono prevedere e prevenire gli episodi di sonnambulismo nei bambini?
Un buon punto di partenza potrebbe essere quello di redigere un diario in cui annotare l’orario dei risvegli e poi, per un determinato periodo, cercare di prevenire gli episodi di sonnambulismo programmando dei cicli di risvegli notturni (circa 15 minuti prima in cui solitamente si presentano gli episodi) per alcune settimane.
Questo metodo, seppur piuttosto impegnativo per tutta la famiglia, si pone l’obiettivo di modificare gli stimoli elettrofisiologici che causano i risvegli.
Il sonnambulismo nei bambini può essere pericoloso?
Di per sè il sonnambulismo non è sicuramente pericoloso per i bambini che, pur compiendo delle azioni con gli occhi aperti, in realtà non hanno mai smesso di dormire e la mattina successiva non ricorderanno assolutamente nulla.
Ciò che può risultare invece pericoloso è proprio lo stato di incoscienza con cui vengono compiute le azioni e che richiede quindi massima attenzione da parte dell’adulto nel far sì che il bambino non metta in atto situazioni di potenziale pericolo per se stesso o per gli altri.
Per prevenire potenziali situazioni di pericolo è importante bloccare l’apertura di porte e finestre, mettere in sicurezza le scale, nascondere e non lasciare in bilico oggetti in vetro o fragili, evitare di lasciare a terra oggetti che possono essere di intralcio, preferire sempre il letto più basso in caso di letto a castello e non lasciare i rubinetti impostati sull’acqua troppo calda.