Le ustioni sono delle lesioni della pelle che possono essere provocate da agenti fisici (calore, ma anche radiazioni e elettricità) oppure chimici (acidi). Purtroppo, le ustioni risultano ancora troppo frequenti nell’ambiente domestico, dove molto spesso sono i bambini le vittime di questi incidenti.
È chiaramente la cucina la stanza in cui sono concentrati i maggiori rischi di ustione per i bimbi: la maggior parte degli incidenti si verificano quando i piccoli vengono accidentalmente a contatto con liquidi bollenti o con oggetti o superfici roventi, mentre più raramente gli incidenti sono dovuti al contatto con la fiamma viva.
Occorre dunque prestare notevole attenzione ai propri bimbi, e nello sfortunato caso in cui avvenga un incidente è necessario sapere cosa fare e come intervenire il più prontamente possibile.
Le ustioni domestiche
Accadono ancora troppo spesso incidenti domestici che vedono bambini come sfortunati protagonisti.
Pentole bollenti e bevande calde, ma anche ferro da stiro, barbecue e stufe sono pericoli che si insidiano in tutte le case, tanto che le ustioni rimangono ancora oggi la causa primaria di ricovero ospedaliero infantile.
Nella maggior parte dei casi i bambini si procurano ferite al volto, al torace e agli arti superiori, e più spesso questi incidenti coinvolgono bimbi di sesso maschile.
I tipi di ustione
Le ustioni che un bimbo può provocarsi in seguito ad un incidente domestico non sono tutte uguali. Queste lesioni vengono infatti normalmente classificate in base alla gravità, all’estensione, e alla natura dell’agente causante.
Una lesione di tale tipo è più o meno grave in particolare in base alla profondità che raggiunge. Si identificano in questo senso tre gradi diversi, corrispondenti rispettivamente a tre livelli di danneggiamento a cui l’epidermide e il derma vanno incontro.
- Ustione di primo grado: la pelle risulta semplicemente arrossata e dolorante. Le lesioni in questo caso guariscono spontaneamente in 5-7 giorni senza lasciare segni.
- Ustione di secondo grado: in questo caso l’epidermide è coinvolta anche nel suo strato più profondo, il derma, ed è possibile la comparsa di vesciche. La guarigione varia dai 10-15 giorni per le lesioni più superficiale, ma può impiegare anche tempi maggiori ed è possibile la comparsa di cicatrici. Se l’ustione coinvolge volto, addome, mani, piedi o genitali è sempre consigliabile un consulto medico.
- Ustione di terzo grado: la lesione coinvolge anche il tessuto sottocutaneo con la morte dei tessuti e la formazione di macchie e croste. Questo tipo di ustioni lascia cicatrici evidenti.
A rendere un’ustione più o meno importante è anche l’estensione della stessa, e la sua collocazione sul corpo della vittima.
Per i bimbi in particolare sono ritenute gravi ustioni che coinvolgono oltre il 20% della superficie cutanea, e che si concentrano in aree delicate quali viso e torace.
Importante è anche l’agente provocante l’ustione, che spesso può determinare differenze riguardo al tipo di intervento e alla maniera in cui trattare la stessa.
In casa i rischi più alti per un bambino possono essere quelli relativi ad un’ustione elettrica, al contatto con una fiamma viva o con sostanze bollenti, acide o chimiche.
Cosa fare in caso di ustione?
Qualora il proprio bimbo si procuri un’ustione nell’ambiente domestico è necessario sapere con precisione cosa fare e come intervenire prontamente. Il primo aspetto che occorre tenere bene in considerazione è certamente quello di cercare di mantenere la calma, così da poter agire in maniera lucida e precisa.
La prima grande differenza riguarda la gravità dell’ustione procurata. Di fronte ad ustioni di lieve entità si può optare per un trattamento con automedicazioni gestite a casa dopo valutazione da parte del pediatra.
Qualora invece ci si trovi a dover gestire situazioni decisamente più complesse, in termini di estensione dell’ustione, di zona corporea interessata, o quando il bimbo ha meno di un anno, il pronto soccorso e l’intervento medico rimangono l’unica soluzione possibile.
In ogni caso nell’immediato momento successivo all’incidente mamma, papà o chiunque si trovi in prossimità del bimbo coinvolto, devono rimuovere con attenzione gli indumenti che il bambino indossa nell’area lesa. Magliette e pantaloni vanno tagliati, non strappati o sfregati sulla pelle, prestando molta cura a non entrare in contatto con l’area ustionata che va mantenuta il più possibile sterile.
Occorre poi lavare con acqua corrente fredda la zona lesionata, anche per diversi minuti fino a che il dolore non andrà ad attenuarsi. Il raffreddamento è infatti la parte più importante del trattamento di un’ustione: oltre ad avete un effetto antidolorifico, permette infatti di interrompere il processo di deterioramento della pelle, che continua anche una volta allontanata dalla fonte di calore.
A questo punto si può cominciare a medicare l’ustione utilizzando un antisettico privo di alcol, delle garze medicate contenenti sostanze cicatrizzanti apposite o creme specifiche, e infine coprire l’intera zona cutanea con una garza sterile più ampia fissata con cerotti.
Da evitare invece il ghiaccio e i cosiddetti “rimedi della nonna”, dal dentifricio all’olio, che possono provocare infezioni e rallentare il processo di guarigione, inoltre non bisogna mai bucare o tagliare eventuali vesciche o lembi di pelle danneggiata. È possibile dare al bimbo anche un antidolorifico, qualora il male sia intenso e persistente.
Essenziale è senza alcun dubbio tenere pulita e disinfettata l’area della ferita, e dopo un paio di giorni rivolgersi al proprio medico di fiducia perché quest’ultimo valuti con attenzione il processo di cicatrizzazione.
In particolare, è importante contattare immediatamente il pediatra se compare la febbre, se si riscontra un ritardo nella guarigione e se si nota l’insorgenza di secrezioni, segni di infezione o gonfiori in prossimità della pelle lesa.
Qualora l’ustione sia di tipo chimico è certamente consigliato andare al pronto soccorso e portare con sé un campione della sostanza che ha provocato l’ustione, così da facilitare le operazioni dell’equipe sanitaria.
Con il contributo non condizionato di Giuliani Pharma