USA, crisi del latte artificiale: i genitori non sanno più come nutrire i figli

Negli States è sempre più difficile trovare latte artificiale per i neonati e la crisi si aggrava giorno dopo giorno. Che cosa sta accadendo e quali sono le conseguenze?

Crisi del latte artificiale negli USA: scaffali vuoti e genitori disperati

La carenza di latte artificiale per bambini che sta colpendo gli Stati Uniti da marzo di quest’anno ha gettato i genitori americani in preda al panico perché non sanno dove e quando saranno in grado di reperire i prodotti di cui hanno bisogno i loro piccini.

Ma cosa sta succedendo negli Stati Uniti?
La penuria di latte artificiale è dipesa essenzialmente da due fattori.

Da una parte, bisogna ammettere l’incapacità del mercato di rispondere in modo adeguato a una domanda sempre più crescente dopo l’abbassamento della produzione causato dalle elevate scorte fatte in epoca di pandemia.

Dall’altra parte, alcuni intoppi causati dalla rigidità nelle regole di etichettatura della Food and Drug Administration e altri dalla USMCA (United States-Mexico-Canada Agreement) un accordo di natura commerciale nato durante la legislatura Trump che non favorisce certi tipi d’importazioni, tra cui quelle provenienti dal Canada.

Stop cautelativo sul latte artificiale: è colpa della FDA?

C’è da dire però che, ad aggravare ulteriormente la crisi, è stato il ritiro volontario dal commercio nel febbraio del 2022 di tre marche specifiche di latte artificiale (EleCare, Similac e Alimentum) prodotte dall’azienda Abbott Nutrition, dovuto dalla possibile presenza di Cronobatteri nel latte.

Questi sono microrganismi in grado di provocare gravi e potenzialmente letali infezioni come meningiti o sepsi e che hanno causato la morte di due neonati e l’ospedalizzazione di 4 bambini che si erano infettati dopo aver ingerito latte contaminato.

Dopo attente indagini, che comprendevano il sequenziamento genomico dei Cronobatteri, la Abbott ha riferito che nei suoi locali non vi era nessuna corrispondenza con il ceppo batterico responsabile delle infezioni.

Ciononostante, la FDA ha rilevato altri problemi con la struttura che si estendevano oltre l’eventualità di una contaminazione e questo fatto ha portato a ulteriori rallentamenti nella distribuzione dei prodotti.
In base a quanto diffuso dalla FDA, la società è ancora al lavoro per rimediare ai problemi emersi in fase d’ispezione e, pertanto, l’impianto è ancora chiuso e probabilmente riaprirà entro un massimo di otto settimane.

L’importanza sottovalutata del latte artificiale

La crisi del latte artificiale negli USA non ha posto solo l’attenzione sui pericoli della dipendenza da poche grandi aziende – i grandi fornitori sono solamente tre e la sola Abbott abbraccia il 43% di tutto il mercato del latte artificiale – e della fatica all’introduzione di prodotti non americani sul mercato, ma anche sull’importanza fondamentale che questo tipo di nutrizione ha per la salute di migliaia di bambini.

Questa situazione, dunque, è particolarmente grave per tutti quei bambini che richiedono formule speciali di latte per combattere problemi gastrointestinali, allergie o disturbi metabolici. 

E ancora una volta, tanti genitori anziché ricevere il giusto supporto devono abbarcarsi anche i giudizi e le critiche di chi è convinto che sia sufficiente attaccare il bimbo al seno per alimentarlo, quando invece servono informazioni accurate, aiuto ai neogenitori, politiche e sostegno a livello statale e una possibilità adeguata di accesso al latte artificiale per tutte le mamme che non vogliono o non possono nutrire il proprio piccino con il latte materno.

 

@momofrory Excuse my makeup less crying face 🥺 this #formulashortage is so scary. #formulamilk #formulacrisis #formulafeeding #formulafed #fyp #fypシ ♬ original sound – Kayzie Weedman

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