La notizia curiosa giunge dalla Russia dove una mamma ha partorito una bambina di ben 6,3 chilogrammi, ma ciò non è stato sufficiente per battere il record che appartiene a una donna di Aversa(CE) fin dal lontano 1955.
Neonato campano ancora imbattuto
Anche il Guinness dei Primati riporta la storia, tutta italiana, che ha dell’incredibile. La signora Carmelina Fedele ha partorito un maschio dal peso strabiliante di 10,2 chili e dopo più di sessanta anni questa nascita detiene ancora il primato mondiale certificato. Il giorno 10 settembre del 1955 Carmelina ottenne questo record, allora si scomodò perfino il Cinegiornale dell’Istituto Luce.
Ci furono molti servizi fotografici per la puerpera e per il bimbo venuto alla luce già grande. Si è tornati a parlare di questo evento unico grazie alla recente gravidanza russa, terminata con una bimba di taglia decisamente superiore alla media: più di sei chili. Quindi la piccola russa diventa detentrice del record come bambina, ma rimane distante dal neonato italiano dello scorso secolo.
Disfunzione materna comprovata dalla medicina
Nel caso del parto appena avvenuto in Russia è stata accertata l’anomalia responsabile dell’eccezionale peso: la macrosomia fetale. Quando la mamma soffre di diabete nella maggior parte dei casi trasferisce alle cellule fetali la sua iperglicemia.
Il risultato è un notevole eccesso di insulina attiva nei recettori, che favorisce quindi una crescita praticamente fuori controllo del feto. I sanitari affermano che con una nascita superiore ai cinque chilogrammi è quasi certa una macrosomia fetale.
Aldilà degli eventi straordinari, l’occasione è buona per ribadire una volta di più come l’avvicinarsi al momento del parto in buone condizioni fisiche sia importantissimo. Una donna incinta in piena salute ha ottime probabilità di mettere al mondo un bambino sano.