Una famiglia bresciana ha denunciato l’ospedale per uno scambio di neonati in culla. La vicenda è avvenuta presso la Fondazione Poliambulanza di Brescia e la madre ha denunciato il fatto il giorno successivo dicendo di avere allattato un’altra bambina.
Scambio di neonati: come è avvenuto?
Una donna di Brescia, che si era recata a partorire presso la Fondazione Poliambulanza di Brescia ha chiesto il risarcimento danni all’ospedale in quanto dopo il parto le è stata consegnata la bambina sbagliata che lei ha allattato. La verità sulla vicenda è emersa soltanto il giorno successivo, dopo che il marito aveva avanzato dei dubbi. Questo ha generato nella madre, che aveva già stabilito un rapporto con la bambina, uno stato di choc, pensando allo scambio ed alla difficoltà di stabilire nuovamente un rapporto con la bambina che aveva effettivamente partorito.
Da qui la decisione della famiglia di denunciare l’ospedale per lo scambio di neonati.
La vicenda è stata raccontata proprio dalla madre in una intervista che è stata riportata dal quotidiano Il Giorno.
Le parole della madre
La donna ha dichiarato di avere partorito all’1.55 e di essere rimasta all’interno della sala parto sia per aspettare gli esiti del tampone del coronavirus ed anche per la mancata disponibilità di posti letto all’interno del reparto. Quando la mattina seguente ha chiesto della bambina, alla donna è stato risposto che si trovava nel reparto neonatale e che avrebbe potuto vederla successivamente.
Dopo l’esito del tampone, ha proseguito la donna, le è stata consegnata la bambina che aveva indosso i vestiti forniti dalla famiglia e sulla culla era segnato il nome della sua bambina.
Nelle ore successive la donna ha allattato la bambina ed ha anche inviato le sue foto al telefono ai parenti.
Un primo dubbio è comparso quando è stato notato che la bambina non aveva al polso il braccialetto di riconoscimento e che quello trovato all’interno della culla era di un’altra bambina.
L’errore è stato fatto immediatamente notare ai medici del reparto e a quel punto le è stata consegnata la sua bambina.
La decisione sulla denuncia passa ora in mano al giudice, mentre dalle informazioni ricevute pare che la seconda famiglia non abbia intenzione di denunciare l’ospedale.