La pandemia da Covid-19 ha provocato un drastico cambiamento nelle abitudini degli esseri umani di tutto il mondo sotto ogni aspetto, da quello sociale, a quello economico a quello alimentare.
Secondo una recente ricerca scientifica, in Italia circa 1 bambino su 4 ha modificato il proprio regime alimentare durante il periodo pandemico, causando un elevato aumento di peso soprattutto in età pediatrica.
Il termine coniato per definirlo si chiama “Covibesity” e indica l’aggravamento dei tassi di obesità infantile durante il periodo di confinamento e lockdown.
L’allarme dei pediatri
Secondo uno studio effettuato negli Usa la percentuale dei bambini in sovrappeso rispetto al periodo pre-Covid è aumentata dal 19% al 22%.
Chi invece era già sulle soglie dell’obesità, ha continuato ad aumentare peso.
In Italia la situazione non è molto diversa, infatti, circa il 40% dei bambini ha adottato abitudini alimentari scorrette, prediligendo il consumo di snack e succhi di frutta.
A questo quadro desolante, si aggiungono le tante ore trascorse di fronte al pc a causa della Dad, con la conseguente poca possibilità di fare movimento.
Ecco perché è necessario promuovere una campagna di sensibilizzazione a favore della sana alimentazione e del movimento, in quanto l’obesità non è un problema da sottovalutare e potrebbe diventare una piaga peggiore del Covid stesso.
Il progetto ‘Non siete soli’
A tal proposito, la Società italiana di pediatri ( Sip) ha aderito a un progetto in collaborazione con Fondazione banco alimentare, Cisom e Caritas Ambrosiana all’interno del quale viene promossa una campagna di educazione alimentare rivolta ai ragazzi, alle famiglie e alle scuole.
La corretta alimentazione è fondamentale nei bambini e negli adolescenti soprattutto in un periodo di emergenza sanitaria come quello in corso.
Si rende necessario fare riferimento alla nostra dieta mediterranea ricca di alimenti di origine vegetale e caratterizzata soprattutto dall’impiego di olio extravergine d’oliva come principale fonte di grassi.
Se si aderisce al regime della dieta mediterranea, minore è il rischio di obesità e sovrappeso.