Allyson Felix, soprannominata “mamma 11 medaglie” è riuscita a conquistarne altre due nei recenti giochi olimpici di Tokyo. Con questi successi è diventata la donna con il maggior numero di medaglie dell’atletica mondiale.
La 35enne statunitense, che si è mostrata su Instagram con le medaglie e la cicatrice del cesareo in vista, in passato è stata anche protagonista di una battaglia contro il suo sponsor Nike, che a causa della sua maternità le aveva offerto dei compensi di sponsorizzazione ridotti.
La difesa della sua maternità e di quella di tutte le atlete
Allyson Felix, dopo la proposta di riduzione del contratto da parte della Nike di una percentuale del 70%, non è stata a guardare e dopo aver raccontato la sua vicenda in una intervista sul New York Times si è legata ad Athleta, una azienda specializzata nella produzione di abbigliamento tecnico femminile. Dopo di lei, altre due atlete olimpiche, Kara Goucher e Alysia Montaño, sposorizzate dal gruppo Nike, hanno condiviso le loro storie di declassamento per la maternità sul New York Times, rompendo di fatto gli accordi di riservatezza con il brand.
Dopo il suo racconto il colosso sportivo statunitense aveva preso dei provvedimenti e promesso di eliminare la regola del “performance requirement” per tutte le atlete per la durata di un anno dopo la maternità. In seguito altre tre aziende che producono abbigliamento sportivo hanno introdotto delle clausole dedicate per proteggere le atlete sponsorizzate durante la maternità.
La sua partecipazione ai giochi olimpici di Tokyo 2020 è stata la 5° consecutiva in questo ambito, la prima dopo la nascita di Camryn, che è avvenuta con un parto cesareo d’urgenza quando la donna era nel corso della 32esima settimana di gestazione.
Le dichiarazioni di Alison Felix
Nella sua intervista al New York Times la Felix ha ribadito che desidera che la maternità, anche delle atlete, sia protetta, e quindi era giunto il momento di far sentire la sua voce e di chiedere di poter firmare dei contratti dove sia prevista anche una possibile maternità e che i pagamenti siano uguali e assicurati anche durante il periodo di stop o al rientro dalla gravidanza.