Il periodo successivo al parto, anche detto ‘puerperio’, si protrae per i 40 giorni successivi alla nascita, e termina nel momento in cui ritorna il ciclo mestruale. Si tratta di un periodo molto complesso e delicato, in cui la donna è sopraffatta da ormoni e cambiamenti che possono travolgerla. Per questo sono importanti tutte quelle figure specialistiche che assistono la donna in questa fase, in primis l’ostetrica, la cui assistenza è possibile richiedere usufruendo delle ultime normative licenziate dal governo. Vediamo tutto in questo articolo.
La figura dell’ostetrica nel post-partum: cosa fa e perché è importante
Come detto, l’ostetrica rappresenta una delle figure chiave per la neo mamma, sempre più spesso richiesta e coinvolta nel ménage famigliare profondamente modificato dall’arrivo di un bimbo.
Tra i suoi compiti ci sono:
- la valutazione dello stato di salute della donna;
- il sostegno al corretto allattamento;
- la presa in cura del bimbo;
- la valutazione dei possibili primi segnali di sindrome depressiva post-partum, con richiesta di aiuto ai professionisti specializzati.
Giova segnalare anche un’altra figura, di recente introduzione, che è quello della ‘doula’, cioè un’altra mamma con molta esperienza che insegna alle altre donne come svolgere il mestiere più bello ma anche più impegnativo del mondo.
Chi può richiedere l’assistenza di un’ostetrica e come fare
Per chiedere che un’ostetrica professionista segua una neo mamma, si deve essere una donna che abbia partorito in ospedale e che, salvo complicazioni, torni a casa anche due giorni dopo, non sentendosi in grado di farcela da sola per i primi tempi.
L’ostetrica si occuperà di dare alla neo mamma tutti quei consigli utili come ad esempio:
- il modo migliore per allattare;
- come si medica il cordone ombelicale;
- come e quando si fa il bagnetto e così via.
Il Sistema Sanitario Nazionale delega alle singole ASL e ai Consultori di zona la presa in carico delle richieste, per poi inviarle ai centri comunali dedicati.
A fare da guida per le richieste e le modalità di erogazione è il DPCM sui cosiddetti ‘nuovi Livelli essenziali di assistenza’ licenziato nel 2017.
Ai sensi di questo decreto, la donna (e la coppia) può usufruire di prestazioni anche in gratuità previa ricetta del proprio medico con il codice ‘M +’ o di un ginecologo.
Si dovrà indicare la volontà di usufruire dell’assistenza post-partum con tutte le indicazioni necessarie, come ad esempio la settimana di gestazione.
Infine, è bene sapere che le figure specializzate seguono delle vere e proprie linee guida di riferimento per assistere la donna, dovendo quindi effettuare visite domiciliari più frequenti nella prima settimana.
Un’attenzione importante viene sempre posta all’allattamento, che si cerca di consigliare di preferenza al seno. Particolare cura verrà infine portata allo stato mentale e psicologico della donna.