Se dovessi scrivere un libro sulla maternità, se dovessi raccontare di mamme di bimbi piccoli, sarebbe questo il titolo che gli darei. Esagerato, dirà qualcuna. Centrato, assolutamente veritiero, dirà qualcun’altra.
Perché, ragazze mie, l’esaurimento con i bimbi piccoli è sempre alle stelle! Non si potrebbe spiegare diversamente questa altalena di emozioni che, come fossimo ancora in preda agli ormoni post partum, si alternano. Un minuto prima, li guardi con gli occhi dell’amore più profondo, sapendo che senza di loro la vita non sarebbe vita, che saresti disposta a tutto per renderli felici. Un minuto dopo, per un gioco messo fuori posto, vorresti raderli al suolo, partire senza biglietto di ritorno, dire a tutti che sei ancora single e senza figli.
Mamma che esaurimento!
Quel progettare una mini vacanza, un week end forti porta, setacciando, su internet, tutti i luoghi che vorresti vedessero al più presto. Le cose belle da fare. Le fattorie didattiche da visitare. Gli animali da accarezzare. I parchi giochi super ingegnosi dove portarli. Occhi a cuoricino, fin quando non li carichi in macchina, non vedendo l’ora che la vacanza inizi. E poi ritrovarsi, al semaforo dietro casa, chiedendoti come ti fossi illusa che sarebbe stata una passeggiata! Chi ti domanda da mangiare, strillando, pur avendo ancora il biscotto in mano. Chi si vuole togliere dal seggiolone e urla, invano, per tutte le ore di viaggio, sperando di esser accontentato. Chi, improvvisamente, dice che non voleva venire. Urla, pianti, crisi, per quello che doveva essere un meraviglioso ed intimo viaggio di famiglia, costellato di foto ricordo per gli anni a venire.
E tu pensi: mai più, chi me l’ha fatto fare. E la settimana dopo, pensi al prossimo itinerario.
Mamma che esaurimento!
La mattina, quando bisogna prepararsi per la scuola. Prepari la colazione con cura, mettendo a tavola tutto quello che desideravano, fino al giorno prima. Quelle richieste incessanti: come un martello, sino alla sera precedente, ti avevano chiesto quella ciambella o quei biscotti e poi, una volta nei loro piatti, immancabilmente, non piacciono più. E diventa tutto un ma io non te lo avevo chiesto oggi; lo volevo ieri; pensavo mi piacesse; cosa c’è di altro da mangiare?
E tu pensi: mai più preparerò una torta per loro, di notte. E la settimana dopo, la rifai.
Mamma che esaurimento!
Quelle giornate che non finiscono mai, eppure, sembra che tu non abbia fatto nulla. Sei stata al parco, hai preparato pappine per tutto il mese, cambiato pannolini, giocato al mostro e a nascondino. Lo hai fatto con amore, per 18 ore consecutive, non sai neanche se hai mangiato, ma va bene così. Poi senti quella frase: mamma, non hai giocato con noi per niente, non stai mai con noi. E diventi una belva. L’amore di un minuto prima è spazzato via da un’ ira funesta, dici le peggio cose, come una che ha lo stomaco vuoto, dopo la cena della sera prima. E’ evidente che hai saltato tre pasti, per giocare con loro e questo è il risultato?
E tu pensi: mai più, una mamma come me non ve la meritate. E non appena è l’ora della nanna, sei di nuovo accanto a loro, innamorata ancora più di prima.
Dall’internamento, ragazze mie, ci salva solo l’Amore.