Uno dei problemi della stagione calda è la diarrea nel neonato. Questa può essere causata da diversi fattori, un virus nella maggior parte dei casi, ma non solo. In ogni caso è fondamentale idratare il bambino durante questi episodi e qui nasce il problema, sebbene non vi sarebbe alcun motivo per farlo sorgere. Capiamo meglio. Se il bambino ha episodi importanti di diarrea (delle volte può essere accompagnata anche da vomiti) la cosa più spontanea che viene da fare è quella di portare il piccolo al più vicino pronto soccorso pediatrico. Fin qui tutto bene, se non fosse che il buon medico di turno, e questo accade nella maggior parte dei casi, dopo aver visitato il bambino prescrive un’idratazione a base di sali minerali e, purtroppo sovente può invitare la madre a non allattare al seno il piccolo per alcune ore.
Ma è davvero la cosa giusta da fare? Bene, dare sali minerali non è sbagliato, o anche dei fermenti nel caso ve ne sia la reale necessità. Quello che invece è sbagliato è escludere il latte materno dalla dieta del bambino. L’equivoco nasce dal fatto che in molti sostengono che lasciando riposare l’intestino per almeno 48 ore contribuisca alla diminuzione delle scariche. Peccato però che le linee guida stilate dall’Accademy of Pediatrics nel 1985 prescrivano non solo l’utilizzo di soluzioni reidratanti qualora se ne presenti la necessità, ma soprattutto che il bambino allattato al seno dovrebbe esserlo “ad libitum”, senza temere che la cosa possa peggiorare la situazione.
Non solo, vi sono studi che evidenziano come l’allattamento al seno, rispetto a quello con latte formulato, diminuisca in modo significativo la diarrea acuta causata da rotavirus. Il latte materno contiene una serie di principi nutritivi in grado di alimentare il bambino e di reidratarlo, protegge e aiuta a superare le crisi di diarrea. Quindi la conclusione è proprio quella di continuare ad allattare il bambino nonostante la diarrea, senza preoccuparsi che il latte possa nuocere al piccolo. Se per caso ci fossero dubbi al riguardo, si può richiedere il parere di una consulente di zona de La Leche League o consultare il loro portale, dove viene spiegato in modo dettagliato e documentato che non vi è alcuna prova scientifica a scapito dell’allattamento materno in questa circostanza e che, di contro, si può parlare solo di vantaggi per il bambino.