Cosa c’è di più bello che trascorrere momenti di gioia e divertimento con i propri figli? Soprattutto quando sono piccoli, i bimbi riescono a regalare attimi indimenticabili chiedendo continuamente attenzioni, coccole e divertimento. Ci sono però delle abitudini o usanze che nascono nella notte dei tempi e che vengono ritenute innocue, ma che a seguito di studi e ricerche si sono rivelate non proprio indicate da perpetrare a lungo coi bimbi: una di queste è il solletico. Andiamo a scoprire perché si tratta di un “gioco” che è bene adottare con cautela.
Ti piace il solletico?
A ben pensarci, non molte persone risponderebbero “sì” a questa domanda, perché effettivamente l’ilarità che scaturisce dal solletico è più un istinto nervoso che un divertimento vero e proprio. Succede anche nei bambini, e quello che noi reputiamo un momento di gioco e svago può invece essere vissuto come disagio e stress.
A queste conclusioni sono arrivati molti esperti dopo innumerevoli studi; tra di essi compare Andrew Bremner dell’università di Londra che ha condotto un esperimento su bambini di 6 mesi e ha scoperto che nonostante le reazioni attive a seguito di parti del corpo solleticate, in realtà pochi di questi bambini hanno saputo riconoscere da dove provenisse lo stimolo, e soprattutto da chi. Pare che fino a quest’età infatti, la percezione del tatto sia limitata al proprio corpo e il bimbo non può gioire dello scherzetto, in quanto crede che la sensazione venga da se stesso e non dal genitore o da chi gli è accanto.
Il solletico come “abuso” psicologico
Non mancano studi che sottolineano le diverse reazioni psicologiche di chi viene sottoposto a solletico; naturalmente stiamo parlando di eventi continuativi, abusati appunto, e non certo del momento di confidenza e ilarità che può avvenire tra chiunque, amici o genitori e figli. Per capire se il solletico è vissuto come divertente non si deve guardare al sorriso perché questo è un riflesso incondizionato, e anzi il solletico può causare proprio dolore fisico e fastidio. Va saputo dunque interpretare, tramite la comunicazione non verbale, se quel momento è davvero divertente oppure no. Se il bimbo incrocia le braccia, cerca di sfuggire o di “ripararsi” significa che è il momento di smettere. A livello psicologico, chi subisce il solletico si sente debole, perché non riesce a controllare le reazioni, e soprattutto i bambini possono trovarsi in difficoltà, interpretando il gesto come la volontà da parte dell’adulto di manifestare potere e comando. Il solletico è infatti dominio e in quel momento chi lo pratica ha il controllo della situazione. I bambini piccoli non sono in grado di dire “basta”, anche per non deludere le aspettative del genitore che, a quanto pare, si sta proprio divertendo. Infine, ridere a lungo può portare a convulsioni, difficoltà respiratorie e sensazione di panico nel bambino, che non riesce più a controllare il suo corpo.
Tutto ciò non significa naturalmente che il solletico è da bandire dall’allegra quotidianità con i propri figli, ma che si può viverlo in maniera più consapevole e serena.