Halima Cissé, una donna di Mali, ha partorito nove gemelli. Il parto è avvenuto in un ospedale del Marocco dove è stato programmato con cura. La mamma e i bimbi sono in ottima salute.
Halima, mamma di 9 gemelli
Halima ha partorito con un taglio cesareo programmato. L’evento è stato seguito con attenzione dall’opinione pubblica ed anche dal Ministro della Sanità del Mali, la dottoressa Fanta Siby che ha parlato personalmente con il medico che ha assistito la donna durante il parto. Halima è originaria di Timbuctù, una città a nord del Paese, in cui le strutture sanitarie sono poche e non attrezzate a gestire un parto plurigemellare. La situazione per la donna ed i suoi bambini perciò richiedeva un aiuto immediato. Il presidente della Transizione Bah N’Daw ha chiesto l’aiuto dell’ambasciatore del Marocco in Mali, Hassan Naciri, che si è impegnato affinché la donna potesse essere trasferita nel Paese nordafricano per ricevere l’assistenza sanitaria necessaria. Nella clinica marocchina i medici hanno ripetuto l’ecografia già fatta nell’ospedale in Marocco ed hanno confermato la presenza di sette bambini. Al momento della nascita però l’equipe medica ha scoperto che Halima era in attesa di ben 9 gemelli, un numero da record.
La nuova sfida di Halima
Alla nascita i piccoli stati messi in incubatrice e resteranno in osservazione per circa tre settimane. Il loro peso varia dai 500 grammi al chilo e richiedono cure e attenzioni costanti. Il Ministro della Salute di Mali, Fanta Siby ha annunciato la nascita con un comunicato e ha augurato lunga vita alla madre e ai suoi bambini. Il Ministro ringrazia inoltre il Presidente della Transizione che ha provveduto ad ottenere la copertura finanziaria per l’assistenza sanitaria. Adesso Halima e suo marito Kader Arby, rimasto in Mali con la figlia maggiore della coppia, devono affrontare la sfida più impegnativa, riuscire a crescere e a far studiare 9 figli. Mali infatti è uno dei paesi più poveri al mondo in cui il 77% della popolazione sopravvive con meno di due dollari al giorno.
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