L’Italia si sta trasformando in un Paese senza bambini, e per questo senza futuro. A lanciare l’ultimo allarme, su una situazione che sta sempre più precipitando, con una diminuzione di circa 1,3 milioni di donne “fertili” in 12 anni, è stata la Società Italia di Pediatria con un articolo a firma del suo vicepresidente, Rino Agostiniani.
Il calo delle donne in età fertile
In Italia il numero delle nascite è in continuo calo ed anche l’età in cui le donne diventano madri si sta alzando. Oltre alla diminuzione delle donne fertili, i numeri indicano che le donne di età compresa tra i 35 ed i 39 anni mettono al mondo più figli rispetto a quelle della fascia di età tra i 25 ed i 29 anni. Inoltre le donne over 40 generano lo stesso numero di figli di quelle comprese nella fascia tra 20 e 24 anni. Dei dati molto preoccupanti e che fanno intravedere un futuro molto difficile. L’articolo che parla di questo problema della denatalità è stato pubblicato sulla rivista ufficiale della Società, con un titolo che non lascia possibilità di fraintendimento, “Un Paese senza futuro”. Nell’articolo si parla anche delle misure da adottare per invertire la rotta e si individuano le soluzioni, come adottare delle politiche finalizzate alla conciliazione di famiglia e lavoro per le donne, ed anche un maggiore equilibrio nel rapporto tra i due generi. Il minor numero di donne in “età feconda” è dovuto in particolare all’importante calo delle nascite che si era verificato negli anni che vanno dal 1975 al 1995.
Il problema della crisi demografica arriva da lontano
Questo problema, come ha ricordato nell’articolo Rino Agostiniani, parte da lontano, essendo iniziato nella seconda metà degli anni ’70 e successivamente precipitata a partire dal 2009. La crisi demografica ha portato ad un sensibile calo delle nascite nel corso degli ultimi 10 anni, circa 1 / 4 del totale con sole 420.000 nascite registrate nel 2019, mentre nel 1964 erano state più di 1 milione. Il 2020 sembra ricalcare il trend con una stima di una diminuzione del 3%, ed anche i primi mesi del 2021 confermano la decrescita. Una situazione che si è venuta a sovrapporre al problema del covid, che sicuramente ha rallentato ulteriormente il ritmo delle nuove nascite, con l’aumento di paure ed incertezza per la situazione.