Neonato prematuro salvo grazie ad un delicato intervento, mai eseguito prima in Italia, eseguito al Niguarda da un team di cardiologi pediatrici, neonatologi, anestesisti, tecnici di radiologia e infermieri.
Intervento salvavita: i dettagli dell’operazione al cuore del neonato
Il bambino pesava solo 1,1 kg e il fatto di essere nato prematuro lasciava presagire il peggio. Il team di medici del Niguarda, in collaborazione con i colleghi di neonatologia del Politecnico di Milano sono invece riusciti a fare il miracolo, salvandogli la vita con un intervento che non ha precedenti. L’anomalia cardiaca che metteva a rischio la vita del piccolo è stata sanata procedendo con la chiusura del dotto arterioso cosiddetto di Botallo. Per portare a termine l’intervento con successo, i medici sono stati costretti ad utilizzare un catetere particolarmente sottile, con un diametro pari a quello di spaghetto, che è stato inserito attraverso una puntura effettuata passando dalla vena femorale del bambino e raggiungendo prima l’arteria polmonare e solo dopo l’aorta. Così facendo, è stato possibile evitare di dover ricorrere ad un intervento molto più invasivo e pericoloso.
Ospedale Niguarda, una storia di successi e primati
Quello sul piccolo salvato grazie al transcatetere non è il primo successo messo a segno dal Niguarda di Milano. Già nel 2019, questo ospedale aveva sperimentato tale metodologia. Da quel momento in poi, sono stati otto i neonati sottoposti a questa tipologia di intervento, in alcuni casi provenienti addirittura da altri presidi sanitari della Lombardia. Ma in cosa consiste l’intervento? Dopo essere stato inserito, dal catetere viene rilasciato un dispositivo che si auto-espande e chiude il dotto arterioso erroneamente rimasto aperto. Il dotto ha il compito di mettere in comunicazione l’aorta con l’arteria polmonare, quando i piccoli sono ancora nel grembo della madre, per poi chiudersi alla nascita. Nei casi in cui ciò non avviene, è opportuno intervenire per evitare pericolose complicanze di natura cardiaca.