Lo svezzamento è uno dei momenti più critici nella crescita del bambino: mamma e papà arrivano sfiancati da un periodo di notti insonni e coliche senza fine e il bimbo non sempre è pronto a lasciare il latte per nuove sostanze. Bocche cucite e teste reclinate dall’altra parte sono solo alcuni dei quotidiani comportamenti che il bambino ripropone, per segnalare la sua contrarietà al nuovo regime alimentare. Cosa fare allora quando il bambino non vuole mangiare?
Svezzamento: come fare quando il bambino non vuole mangiare
La prima cosa da non fare è sicuramente cedere a questi capricci: alcune mamme, preoccupate che il bimbo possa saltare un pasto, propongono loro il latte, facendo involontariamente capire al bambino che basta un po’ di muso lungo per evitare cucchiaino e pappetta.
Meglio resistere e prenderlo per sfinimento: anche se mangia poco a un pasto, arriverà al successivo con maggiore appetito e, volendo o nolendo, accetterà il nuovo alimento.
Una strategia molto popolare e anche di successo è quella di mettere sul seggiolone un po’ di cibo con cui il bambino possa familiarizzare: i bimbi adorano toccare gli oggetti e, come sappiamo, metterli in bocca. Molto probabilmente, dopo aver toccato un po’ di quello che dovrebbe mangiare gli verrà curiosità di sapere che gusto avrà e lo metterà in bocca; nel frattempo, mentre il bimbo “gioca” con il cibo, la mamma può imboccarlo e intrattenerlo con canzoncine e filastrocche.
Svezzamento: perché non mangiare a tavola tutti insieme?
Un altro escamotage particolarmente vincente è mettere il bambino a tavola con gli adulti: imitando il comportamento dei grandi che mangiano con gusto queste “strane cose nel piatto” anche il bambino finirà per mangiare, apprezzando anche le verdure e la frutta, soprattutto se mamma e papà danno il buon esempio.
Bandita ovviamente la televisione, che finisce per distrarre il bambino e non gli fa percepire il sapore degli alimenti che mangia: sarà anche un espediente molto gettonato per riempire la pancia dei più piccoli, ma di certo è una delle peggiori lezioni di educazione alimentare che possiamo impartire ai nostri figli.