É Molly Gibson la neonata più “vecchia” al mondo, il suo embrione è stato congelato nel 1992 e solo in questo 2020 è stato utilizzato da una coppia del Tenessee.
La storia dell’embrione congelato 27 anni prima
L’embrione da cui ha preso vita la piccola Molly Gibson era stato congelato quasi 30 anni fa ed era custodito presso il National Embryo Donation Center. Si tratta di una onlus che si occupa della conservazione degli embrioni generati, ma non utilizzati.
Può infatti accadere che, in un percorso di fecondazione assistita, vengano generati degli embrioni che non vengano poi impiantati nell’utero materno. In tal caso, la coppia da cui ha preso vita l’embrione può decidere di donarlo per aiutare altre coppie che non riescono a procreare in maniera naturale.
Pochi anni fa era stato utilizzato un embrione congelato 24 anni prima e il caso aveva rappresentato un record superato quest’anno in cui si è arrivati ad usare un patrimonio genetico di ben 27 anni fa.
Tina Gibson, la mamma quasi coetanea di sua figlia
Tina e suo marito Ben Gibson, sono una coppia del Tenessee che quasi per caso ha scoperto dell’esistenza del National Embryo Donation Center e pochi hanno fa sono ha già fatto ricorso per la prima volta alla fecondazione assistita utilizzando proprio l’embrione da record congelato 24 anni prima.
Quest’anno i Gibson hanno deciso di dare una sorellina alla prima figlia e per farlo sono nuovamente ricorsa alla fecondazione assistita. La scelta di utilizzare proprio questo embrione congelato 27 anni prima non è casuale.
Il patrimonio genetico in esso presente proviene infatti dalla stessa coppia da cui sono stati prelevati i gameti per la prima bimba di casa Gibson.
Mamma Tina attualmente ha 29 anni ed è nata solo un paio di anni prima dell’embrione della sua piccola. Un paradosso da film fantascientifico che ha segnato però la felicità a questa famiglia del Tenessee.