Dal 14 al 22 novembre 2020 si celebra la Settimana Nazionale Nati per Leggere 2020, un’iniziativa no profit pensata per tutelare il diritto alle storie delle bambine e dei bambini. Un diritto tra i tanti celebrati il 20 novembre durante la Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (ecco perché la coincidenza temporale tra le due ricorrenze). Non a caso lo slogan della Settimana, come da 6 anni a questa parte, è appunto “Andiamo Diritti alle Storie!”
La povertà educativa provoca altrettanti danni di quella alimentare ed economica, anzi spesso procedono di pari passo e si provocano vicendevolmente. Inoltre in un tempo fatto anche si solitudine e di stravolgimento della quotidianità, quest’anno le storie sono state per molti bambini uno stimolo a sognare oltre le mura di casa e un presente un po’ soffocante, un mezzo per esorcizzare le paure proprie e dei grandi, un seme da piantare e coltivare con la condivisione.
Come ogni anno, durante la settimana Nazionale Nati per Leggere, sono previsti momenti di letture e seminari di sensibilizzazione con le famiglie nelle città che hanno aderito per sostenere il Diritto alle Storie delle bambine e dei bambini. Quest’anno, per ovvi motivi, sono per la maggior parte di webinar online.
L’evento culminerà poi con l’elezione dei migliori libri per bambini della stagione nelle categorie 6-18 mesi, 18-36 mesi e 3-6 anni della Nascere con i libri a cui verrà assegnato il Premio Nazionale Nati per Leggere.
Per partecipare virtualmente all’iniziativa e celebrare il Diritto alle Storie è possibile scrivere “Una Lettera a NpL” e inviarla a dirittiallestorie@gmail.com o direttamente alla pagina Facebook Nazionale del programma (la trovi qui). La lettera dovrà contenere il racconto di un momento speciale passato insieme al tuo bambino/a grazie ad una storia. Questi momenti verranno condivisi sui social in forma anonima per raccontare l’importanza di quel tempo dedicato, esclusivo, scelto con i propri figli che non solo fortifica il nostro legame, ma che permette loro di conoscersi e riconoscere sé stessi e gli altri tra le pagine di un racconto, per sentirsi meno soli e meno spaventati.