Il pianto di un bambino può essere difficile da placare e quando si sfoga di notte diventa, non solo per i genitori, molto complesso da sostenere. Quando gli episodi si verificano con frequenza i vicini potrebbero iniziare a lamentarsi e la situazione diventare insostenibile. Tuttavia non c’è una vera e propria legge che stabilisce cosa fare e soprattutto come risolvere la controversia tra vicini.
Cosa prevede la legge per il fastidio dovuto al pianto del neonato
La situazione è molto delicata perché la legge stabilisce che non bisogna fare rumore in un condominio superando la soglia di tollerabilità. Tuttavia, quando si parla di pianto del neonato, non è possibile determinare effettivamente che si tratti di un’azione volontaria come ascoltare musica a tutto volume e, soprattutto, il neonato non può essere responsabile, per questo la “colpa” ricade sui genitori.
Fattori di disturbo e responsabilità dei genitori
Ovviamente possono esserci casi particolari in cui bambini piangono con frequenza o che hanno un tono piuttosto elevato. Fatte le verifiche del caso, per accertare che il piccolo sia perfettamente sano, ai genitori da un punto di vista legale non resta da fare nulla. Anche se i vicini lamentano fastidio per il pianto del piccolo e anche quando questi decidessero di portare la faccenda in tribunale, nessun giudice si accanirebbe contro un piccolo che piange, in quanto è un attore indipendente al suo volere.
Come risolvere il problema se i vicini si lamentano
Quello che i genitori possono invece fare per migliorare la situazione e attenuare il problema è trovare delle strategie alternative come far insonorizzare la stanza dove dorme il neonato. In questo modo, pur non essendo obbligati, si va incontro alle esigenze di tutti.
Per evitare problemi, se avvengono delle segnalazioni mediante avvocato o formali attraverso l’amministratore, è bene chiarire con una lettere dell’avvocato per determinare l’impotenza di fronte ad una situazione in cui il bambino esprime un disagio o fastidio attraverso il pianto.