Una recente ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista Journal of Clinical Oncology, ha dimostrato come non vi siano rischi per una gravidanza post tumore al seno, sia per la mamma che per il bambino.
Lo studio dell’Ospedale Policlinico San Martino
Sulla rivista americana Journal of Clinical Oncology sono stati pubblicati i dati della ricerca condotta dal medico Matteo Lamberdini presso l’ospedale Policlinico San Martino di Genova, per dimostrare come la gravidanza in donne che hanno sofferto di tumore al seno o portatrici di mutazioni dei geni BRCA non provochi nessun danno o rischio per la salute della mamma e del nascituro.
Lo studio ha coinvolto ben 29 centri europei, americani ed israeliani, permettendo così di raccogliere i dati di oltre 1.252 donne con mutazione genetica BRCA (i cosiddetti “geni Jolie”, che caratterizzano le donne con più possibilità di ammalarsi di tumore al seno, proprio come per l’attrice americana) o con diagnosi carcinoma mammario, di un’età non superiore ai 40 anni.
Grazie ai risultati ottenuti, si può affermare senza ombra di dubbio che per le donne che hanno sofferto di tumore al seno, possono condurre una gravidanza priva di conseguenze negative sia per la mamma che per il neonato.
Le paure delle donne con carcinoma mammario
Prima della pubblicazione dello studio dell’Ospedale Policlinico San Martino, molti dottori sconsigliavano alle donne che avevano sofferto di tumore alla mammella o con mutazione genetica BRCA di avere una gravidanza, per non aggravare la prognosi della paziente o per evitare che le cure oncologiche possano causare danni al feto e al neonato.
La ricerca italiana, condotta dal dottor Matteo Lamberdini, concede finalmente una speranza alle donne che hanno sofferto di tumore al seno, soprattutto per le più giovani che fino a qualche tempo fa avevano paura di portare avanti una gravidanza.
Lo studio ha seguito anche le gravidanze di alcune pazienti che in passato avevano sofferto di tumore alla mammella e ben 195 hanno avuto una gravidanza sicura e senza nessuna conseguenza negativa per la salute del bambino.