Nel reparto terapia intensiva neonatale del Fatebenefratelli San Giovanni Calibita – Isola Tiberina, ai genitori dei neonati prematuri è stata proposta una sperimentazione nuova.
Mentre guardano i loro piccoli che cercano di farsi largo verso la vita, per far sentire la loro vicinanza è stato proposto loro di leggere ad alta voce.
L’idea: la voce dei genitori
È noto che la voce dei genitori è un supporto importante per i bambini nati prematuri, ma al tempo stesso questa interazione particolare aiuta anche chi si trova dall’altra parte del vetro. Perché spesso i genitori si sentono del tutto impotenti e inutili di fronte ai loro piccini intubati, a volte anche per tre mesi.
Con la lettura tutto diventa molto più semplice, anche perché in questo maniera devono dovendo mantenere un buon grado di attenzione, riescono a restare più stabili e tranquilli durante i turni.
Il progetto mira ad aiutare genitori e bimbi prematuri a sviluppare un canale di comunicazione costante e rilassato. L’effetto è quello di stimolare lo sviluppo cognitivo relazionale e comportamentale dei bambini, favorendo anche l’acquisizione delle competenze linguistiche future.
I risultati
Il progetto è dedicato ai neonati prematuri e ai bambini con disabilità. L’ambiente ospedaliero può essere piuttosto difficile, perché è ovviamente freddo e asettico, ma con questo sistema, dopo un po’ i genitori tendono a rilassarsi e dimenticarsi un dove si trovano.
Il parto prematuro interrompe il rapporto strettissimo che c’è tra la mamma e bambino anzitempo. Creare un canale artificiale aiuta a sopperire ai problemi che si potrebbero poi manifestare, legati alla mancanza di questo rapporto naturale.
Questo approccio è utilizzato da tempo all’estero e viene considerato ottimo per garantire un migliore sviluppo mentale e sensoriale per questi bambini, che anche dopo l’incubatrice hanno bisogno di cure molto estese nel tempo per recuperare.