La situazione dell’interruzione delle gravidanze in Argentina è gravissima. L’aborto è illegale per cui molte donne, spesso vittime di violenze, si rivolgono a medici che praticano aborti clandestini.
Aborti clandestini in Argentina
In Argentina l’aborto è illegale. Molti medici però li praticano clandestinamente, spesso in casa dei pazienti, per arrotondare lo stipendio. Si tratta di un Paese con un’altissimo tasso di partorienti giovanissime ed adolescenti, in alcuni casi costrette dalla legge a partorire il figlio del loro violentatore. In Argentina infatti il tasso di violenze sulle donne è altissimo. Questo porta ad un’ampia diffusione dell’aborto clandestino, spesso svolto in condizioni non idonee, tanto che moltissime donne e ragazze non riescono a superare l’intervento o muoiono a causa di complicazioni che sarebbe stato possibile evitare in un ospedale attrezzato e durante una procedura regolare. Il problema è anche sociale e riguarda soprattutto le fasce di reddito più basse: le donne che possono permetterselo abortiscono in cliniche private attrezzate, mentre le più povere devono spesso arrangiarsi in condizioni igieniche estremamente precarie.
Movimenti per la legalizzazione dell’aborto
In Argentina il movimento femminista è attivissimo per il riconoscimento del diritto all’aborto, ma rimangono fortissime resistenze da parte dei governanti e di una grande fetta dell’opinione pubblica. Un insieme di argomentazioni, che vanno da quelle religiose a quelle economiche, continua a premere perché l’aborto non venga legalizzato nel Paese, anche nelle situazioni più estreme. Il movimento per la legalizzazione dell’aborto si è più volte scontrato con le posizioni conservatrici del Parlamento e dei movimenti Pro Vita, finora senza vittoria. L’auspicio è che un riconoscimento legale del diritto delle donne ad abortire possa mettere fine alle pratiche illegali che oggi sono praticamente all’ordine del giorno. Queste ultime sono estremamente rischio se per la salute della donna, ma per molte donne sono l’unica alternativa praticabile ad una gravidanza in giovanissima età, magari causata da una violenza.