Nei bambini al di sotto dei 24-30 mesi mordere è un gesto fisiologico e passeggero che scandisce una particolare fase di crescita.
È importante specificare però che non tutti i bimbi mordono e non tutti lo fanno con la stessa intensità o frequenza. Nei primi mesi di vita, portare alla bocca degli oggetti (assolutamente non pericolosi) aiuta il piccolo a conoscere e sperimentare nuove consistenze e sapori.
Dopo l’anno, invece, il morso diventa un metodo per comunicare all’altro (adulto o coetaneo) un disagio, un fastidio, un desiderio, un possesso o un’insoddisfazione.
Dopo i 2 anni, invece, esprime delle emozioni legate alla rabbia. Pertanto, viene adottato per intimorire qualcuno o per difendersi. Ma vediamo come gestire correttamente la situazione e quando è il caso di preoccuparsi.
Perché i genitori dimostrano ansia verso un bambino che morde?
I genitori vivono male questa esperienza ed adottano atteggiamenti errati perché:
– il segno rimane visibile per molto tempo;
– fa male e ci si sente impotenti di fronte al pianto straziante del bambino;
– è difficile riconoscere che il morso fa parte di una fase di crescita dei bimbi;
– si associa il morso ad un evento traumatico (la risposta di un cane feroce e rabbioso) o allo sviluppo di una sorta di disagio nel proprio figlio.
Come comportarsi se il bambino morde gli altri?
Per correggere il comportamento del bambino è opportuno adottare alcuni accorgimenti. Innanzitutto, non bisogna mai sgridare il piccolo ma interrompere il gesto con un secco NO.
È meglio evitare di lasciarsi mordere o di mangiucchiare le cosciotte paffutelle del bimbo, in quanto potrebbe erroneamente associare l’evento ad un gioco divertente da ripetere con gli altri ed i suoi simili.
Il piccolo non va assolutamente punito, perché il castigo nella prima e seconda infanzia non viene compreso e potrebbe comportare solo inutili sensi di colpa. Nei bambini d’età superiore ai 2 anni è opportuno dare delle regole, esprimendo categoricamente la contrarietà ai morsi.
Bambino che morde: quando preoccuparsi?
Dopo i 2 anni, mordere di frequente e senza motivo potrebbe essere un campanello d’allarme ed esprimere un disagio interiore del bambino, legato magari alla nascita di un fratellino, ad un lutto in famiglia, ad un trasloco oppure ad un allontanamento temporaneo da un ambiente familiare che potrebbe disorientare il piccolo.
Anche la separazione dei genitori così come un metodo educativo fin troppo rigido ed autoritario possono influenzare il comportamento del bambino. Prima di lasciarsi andare ad inutili allarmismi, tipici di una mamma e di un papà apprensivi, è opportuno osservare i comportamenti del bambino a 360°, chiedere quindi informazioni alle maestre e alle educatrici, confrontarsi con gli altri genitori e dedicare al proprio figlio le dovute attenzioni.
Qualora dovesse essere necessario, è possibile chiedere aiuto ad una figura di supporto per correggere il disturbo.