Molto spesso ci si ritrova a dover fare i conti con il fatto di non poter fare ciò che vorremmo o con quello di dover arrivare a “compromessi” con le persone con cui viviamo. Tuttavia si è in grado, da persone adulte, di gestire questi momenti, cosa che invece non accade quando si è bambini. Ebbene, quelli che nei bambini definiamo capricci in realtà non lo sono, ma anzi è l’incapacità di relativizzare le situazioni che si vivono.
Perchè da adulti si riesce a gestire le emozioni e da bambini no?
Il motivo per cui una persona adulta a differenza di un bambino è in grado di gestire quelle che sono le proprie emozioni trova risposta nell’ambito cognitivo e nella capacità del sistema cerebrale ed in altre parole del cervello, di andare a gestire le emozioni che si provano, catalogarle e mettere in pratica quella che è la reazione più idonea di fronte ad ogni situazione. Nello specifico, la persona adulta, grazie allo sviluppo totale di quella parte del cervello che va sotto il nome di corteccia prefrontale ha la capacità di gestire le proprie emozioni. Si può affermare che questa parte del cervello è quella che gestisce tutte le altre e se si pensa al fatto che nei bambini, fino all’età di almeno 6 anni non si può dire sviluppata, si capisce come mai i bambini abbiano una reazione esagerata di fronte ad eventi come ad esempio il rifiuto del genitore di comprargli un gioco che hanno chiesto.
Cosa fare davanti alle crisi emozionali dei bambini?
Una volta appurato che i bambini a volte hanno reazioni che gli adulti possono definire esagerate e che sono legate allo scarso sviluppo della corteccia prefrontale, cosa fare nel corso di questi momenti, che in un bambino devono considerarsi essere assolutamente nella norma? Prima di tutto bisogna essere consci del fatto che queste crisi emozionali sono un evento che non va catalogato come negativo, perchè sono il mezzo con cui il bambino si “libera” di tutte le scorie nervose accumulate nel corso del tempo. Bisogna infatti essere consci del fatto che anche i bambini soffrono di stress, legato ad eventi come l’andare all’asilo o rapportarsi semplicemente con il mondo circostante.
Questo significa che le crisi emozionali dei bambini devono intendersi solo come qualcosa di positivo. Non bisogna infatti dimenticare che il cervello del bambino con il passare del tempo si svilupperà, imparando a gestire le emozioni. In attesa di questo sviluppo, la cosa migliore a fare è quella di condividere le emozioni con il bambino e non farlo sentire inadeguato di fronte al mondo circostante nei momenti in cui vive delle crisi emozionali.
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